Antony Blinken, segretario di Stato Usa, mercoledì 19 gennaio si è recato a Kiev, capitale dell’Ucraina, per discutere del conflitto nel Donbass.
Durante la visita, il politico statunitense ha invitato il presidente russo Vladimir Putin ad optare per una via diplomatica nell’ambito della crisi ucraina.
Tuttavia, Blinken ha riferito che l’incremento di forze militari russe al confine con l’Ucraina rappresenta un rischio concreto di aggressione da parte di Mosca, che potrebbe avvenire anche nel breve periodo.
La Russia ha negato le ipotesi di invasione dell’Ucraina, ma ha incalzato affermando l’intenzione di adottare provvedimenti “tecnico-militari”, nel caso in cui la NATO dovesse continuare ad appoggiare l’Ucraina attraverso la fornitura di armi e altri tipi di garanzie.
Il viceministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov, infatti, ha definito l’attuale situazione come “molto critica”.
Inoltre, Putin ha disposto, per la prima volta dall’inizio della crisi, l’invio alcune unità militari in Bielorussia (anch’essa confinante con l’Ucraina) al fine di attuare una serie di manovre congiunte con Minsk.
Fonti russe hanno dichiarato che le esercitazioni nel territorio bielorusso vogliono testare la capacità di reazione rapida delle forze militari congiunte (russe e bielorusse). Le misure, dunque, consistono nella simulazione della reazione ad un attacco esterno, la lotta al terrorismo e la difesa degli interessi della Russia e della Bielorussia.
Blinken, durante l’incontro con il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba, ha posto nuovamente Mosca davanti un aut-aut: la soluzione pacifica del conflitto e quindi la via diplomatica; oppure, iniziare uno scontro armato che avrà dei risvolti negativi, in termini di sanzioni economiche coordinate.
Agli alleati ucraini, gli Stati Uniti hanno promesso che quest’anno provvederanno a elargire ulteriori aiuti militari (fino a trecento milioni di dollari).
Forte appoggio all’Ucraina è stato manifestato anche dal segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, il quale ha assicurato che i principi fondamentali dell’Organizzazione non saranno messi in discussione nei rapporti con la Russia.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha assicurato che Kiev non ha alcuna intenzione di muovere un’offensiva contro i separatisti del Donbass e ha concluso affermando di sperare in un comportamento più costruttivo e meno aggressivo da parte di Mosca.