Da quando si è inasprito il conflitto tra Russia e Ucraina, sia il presidente francese Macron che il cancelliere tedesco Scholz hanno invocato il rispetto degli “Accordi di Minsk”, per provare a trovare una base per trovare una soluzione alla crisi.
Il conflitto all’est dell’Ucraina dura da otto anni. Secondo le Nazioni unite, durante questo periodo sono morte all’incirca 13.000 persone. Queste tensioni, accusa ancora la Russia, sono alimentate dagli Stati Uniti e dagli altri paesi che fanno parte della NATO, che inviano armi in Ucraina, anche a seguito di una richiesta esplicita da parte di Mosca di cessare l’invio di armi.
Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha tenuto il 21 febbraio un Consiglio di Sicurezza in pubblico per la prima volta. I partecipanti all’incontro hanno confermato la decisione di riconoscere le auto proclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.
Durante l’incontro sono emersi vari punti; il vice presidente del Consiglio di Sicurezza ha affermato la necessità di riconoscere le repubbliche del Donbass, a seguito di una mancanza di miglioramenti. A suo parere, la maggior parte della popolazione russa supporterebbe questa decisione.
All’incontro hanno partecipato Volodin e Matviyenko, rispettivamente portavoce della Duma e presidente del Consiglio della Federazione Russa, esprimendo la volontà, da parte degli abitanti delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, di parlare russo.
“Tutto ciò è antiumano, antimorale! Non possiamo più sopportarlo, dovete prendere una decisione.” Queste le parole di Matviyenko.