Lo scorso martedì 19 luglio, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese Zhao Lijian ha tenuto una conferenza stampa a Pechino. Un giornalista ha posto una domanda su cosa pensasse il ministro Zhao riguardo la visita a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentati degli Stati Uniti Nancy Pelosi. Il ministro cinese ha risposto che ci saranno delle conseguenze se Nancy Pelosi dovesse visitare Taiwan. Zhao Lijian ha poi affermato: «La Cina si oppone fermamente a qualsiasi forma di scambio ufficiale tra Stati Uniti e Taiwan».
Lo scorso lunedì 18 luglio, il Financial Times ha riferito che Nancy Pelosi ha in programma di visitare Taiwan nel mese di agosto. Già lo scorso aprile Pelosi aveva pianificato di visitare Taiwan e la Cina aveva espresso dissenso. In seguito, Pelosi ha rinunciato al viaggio perché risultata positiva al Covid-19. La speaker è da tempo impegnata nel sostegno per Taiwan, la sua visita sarebbe la prima da 25 anni di uno speaker della Camera dei rappresentanti. Nel 1997 fu il repubblicano Newt Gingrich a recarsi sull’isola, rivendicata da Pechino come parte integrante del proprio territorio, per incontrare l’allora presidente Lee Teng-hui. Pelosi vorrebbe esprimere sostegno a Taiwan in un momento in cui Taipei è preoccupata dal fatto che la Cina possa approfittare dell’attenzione internazionale concentrata sulla vicenda ucraina per invadere l’isola.
Zhao Lijian ha sostenuto in più occasioni di essere fermamente contrario a qualsiasi forma di interazione ufficiale tra gli Stati Uniti e Taiwan. Infatti, la Cina chiede agli Stati Uniti di: rispettare il principio di un’unica Cina e i tre comunicati congiunti sino-americani, non organizzare che la speaker della Camera Pelosi visiti Taiwan, interrompere gli scambi ufficiali tra Stati Uniti e Taiwan, smettere di creare tensioni nello Stretto di Formosa e intraprendere azioni concrete per mantenere la promessa di non sostegno degli Stati Uniti all’indipendenza di Taiwan. Se gli Stati Uniti non seguiranno queste richieste, la Cina adotterà misure risolute per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Mentre, alle minacce di sanzioni arrivate dagli Stati Uniti pronti ad applicare sanzioni contro Pechino in caso di aggressioni verso Taiwan, Zhao ha risposto che gli Usa si stanno intromettendo in affari interni della Cina.