Lo scorso 8 luglio, il ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, a margine della riunione dei ministri degli Esteri del G20 sull’isola di Bali. Dopo l’incontro sembra che la Cina abbia cambiato idea sull’Australia dopo le tensioni degli anni precedenti.
Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, il ministro Wang ha affermato: «La parte cinese è disposta a prendere il comando sui legami bilaterali». Infatti, la Cina è pronta a riesaminare, ricalibrare e rinvigorire i rapporti bilaterali nello spirito del rispetto reciproco. Dall’altra parte, Penny Wong ha sostenuto che l’Australia e la Cina sono partner strategici globali, con ampie associazioni e scambi economici e commerciali. Il nuovo governo australiano seguirà gli scopi della Carta delle Nazioni Unite, rispetterà il diritto internazionale e continuerà a seguire il principio di un’unica Cina. Il governo di Canberra spera di cogliere come opportunità il 50° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi per rendere le relazioni bilaterali più vantaggiose.
Le relazioni tra i due paesi si sono inasprite dal 2018 quando l’Australia ha: bandito la società cinese delle telecomunicazioni Huawei dalla rete 5G, chiesto un’indagine sulle origini del Covid-19 e criticato la violazione dei diritti umani della Cina nello Xinjiang e a Hong Kong. Inoltre, Pechino è stata paragonata dal precedente governo australiano alla Germania degli anni ’30. A seguito di queste affermazioni, la Cina ha risposto imponendo barriere commerciali alle esportazioni australiane e interrompendo i rapporti bilaterali. Anche l’industria del vino è stata particolarmente colpita. La Cina era il mercato più redditizio dell’Australia prima dell’arrivo dei dazi nel 2020. Il precedente governo australiano ha considerato la Cina come un “rivale” e una “minaccia”. Il governo di Pechino spera che l’Australia intraprenda azioni concrete, rimodelli una corretta percezione della Cina e consideri la Cina come un partner piuttosto che un avversario.
L’anno scorso la Cina ha subito carenze elettriche che hanno lasciato milioni di persone senza riscaldamento e il governo cercherà il più possibile di evitare i blackout. Con la guerra in Ucraina, che limita ulteriormente l’approvvigionamento energetico, il paese potrebbe rivolgersi all’Australia, uno dei principali esportatori di carbone.
I due paesi hanno anche discusso sugli affari relativi ai Paesi insulari del Pacifico (PIC). Wang Yi ha sottolineato che la Cina e i PIC hanno effettuato scambi alla pari su richiesta dei PIC. Allo stesso tempo, la Cina ha svolto una cooperazione tripartita con Australia e Nuova Zelanda nel Pacifico meridionale. La Cina è pronta a sfruttare i propri punti di forza per ottenere risultati vantaggiosi per tutti.