giovedì, 21 Novembre 2024
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17 parlamentari democratiche arrestate durante una protesta per l’aborto

La manifestazione tenutasi in difesa del diritto costituzionale all’interruzione di gravidanza ha visto l’arresto di 35 persone tra cui 17 parlamentari democratiche

Il 19 luglio 2022 sostenitori del diritto sull’aborto sono scesi in piazza per manifestare nei pressi della Corte Suprema, poiché il 24 giugno 2022 la Corte ha deciso di annullare la protezione all’aborto. Una decisione che ha fatto discutere, con una sentenza storica, infatti, sei giudici (su un totale di nove) hanno deciso che l’aborto non è un diritto previsto dalla legge statunitense, ma che spetterà a ogni stato della confederazione legiferare in materia, con grandi problemi nei paesi a trazione repubblicana.

Diciassette parlamentari democratiche, fra le quali Alexandria Ocasio-Cortez e Ilhan Omar, sono state arrestate nel corso della manifestazione in favore dell’aborto a Washington, secondo quanto riportato dalla polizia.

La polizia del Campidoglio ha affermato di aver arrestato in totale 35 persone per assembramento ostruzione e disturbo, i manifestanti si erano appostati vicino al Campidoglio, ostruendo la circolazione, la polizia ha emesso tre avvertimenti prima di procedere agli arresti.

Ayanna Soyini Pressley è una politica statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Massachusetts, che si trovava tra gli arrestati, secondo Ricardo Sánchez, direttore delle comunicazioni della Pressley, l’arresto della politica è stato solo un atto di “disobbedienza civile non violenta”. Anche la deputata Katherine Clark, vicepresidente democratica della Camera, è stata arrestata.

Tra i membri del Democratic Women’s Caucus arrestati vicino alla Corte Suprema troviamo anche la deputata Carolyn Maloney.

Secondo quanto riportato dalla CBS la deputata Maloney si è schierata a protezione dei diritti sull’aborto, affermando quanto segue: “le donne devono avere il controllo del proprio corpo e delle decisioni sulla propria salute, comprese le questioni legate alla propria fertilità, questa è la democrazia”. Maloney si sente una privilegiata a rappresentare uno Stato in cui diritti produttivi sono rispettati e protetti, per questo si sente in dovere di mettersi in gioco per i milioni di donne che rischiano di perdere i propri diritti. La deputata inoltre sostiene che il Partito Repubblicano e gli estremisti di destra non si schierano a favore della vita in questo dibattito acceso, ma vogliono controllare il corpo delle donne, delle ragazze di chiunque possa rimanere incinta, per questo Maloney vuole battersi contro questo sistema, per non lasciar vincere i repubblicani, e per far sì che non venga istituto un divieto nazionale sull’aborto.

I democratici stanno lottando per inserire nella legge alcune protezioni per l’accesso all’aborto, ma al momento non hanno il sostegno del Senato.

In questa situazione l’amministrazione Biden sta valutando di dichiarare un’emergenza sanitaria “limitata” per difendere l’aborto e in particolare l’accesso alle pillole abortive.

Giulia Rossi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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