Finora i croati, per raggiungere determinate zone del paese, dovevano attraversare terre appartenenti alla Bosnia ed Erzegovina.
Il ponte di Pelješac di 2,4 km (1,5 miglia) è stato costruito dalla Cina ma in gran parte finanziato dall’Unione Europea.
I festeggiamenti si sono svolti per tutta la giornata, con 250 corridori che hanno attraversato il ponte e piccole barche con bandiera croata che hanno navigato sotto i sei piloni.
I residenti hanno anche colto l’occasione per camminare lungo il tratto iniziale del ponte prima che la giornata culminasse con uno scintillante spettacolo pirotecnico.
Il premier cinese Li Keqiang ha inviato un videomessaggio durante la cerimonia. Il suo omologo croato Andrej Plenkovich ha dichiarato «stasera uniamo la Croazia!», secondo quanto riporta la BBC, descrivendo il ponte come una necessità, e non un lusso.
L’UE ha accettato di finanziare l’85% del ponte, per un importo di 357 milioni di euro, utilizzando i fondi di coesione per ciò che, secondo l’UE, migliorerebbe significativamente la vita quotidiana dei croati. Ha inoltre finanziato strade di accesso, tunnel e altre infrastrutture.
Quando l’ex Jugoslavia si è sciolta e la Croazia è diventata indipendente nel 1991, i nuovi confini hanno fatto sì che due parti della costa croata fossero divise da un tratto di costa bosniaco lungo 9 km noto come “corridoio di Neum”.
Il diritto della Bosnia di accesso alla costa risale al 1699, quando Neum fu ceduta da Dubrovnik, nell’odierna Croazia, a quello che allora era l’Impero Ottomano.
Poiché la Bosnia non è nell’UE, mentre la Croazia sì, chiunque vada a nord dalla città medievale di Dubrovnik sulla costa adriatica più meridionale o attraversi la penisola di Pelješac verso la terraferma, deve superare due controlli di frontiera.
D’ora in poi chiunque potrà guidare lungo la costa adriatica della Croazia attraverso il nuovo ponte.
Alcuni ristoratori e commercianti bosniaci si sono mostrati preoccupati per l’economia della zona. I turisti, molti dei quali cechi, polacchi e tedeschi, sono diventati visitatori abituali di Neum, dove i prezzi sono considerati molto più economici rispetto a Dubrovnik, ma ora è probabile che le cose cambino.
La società statale cinese che ha vinto l’appalto croato per il ponte, The China Road and Bridge Corporation (CRBC), ha offerto molto meno dei suoi rivali europei.
L’agenzia di stampa statale cinese Xinhua ha affermato che l’apertura del ponte dovrebbe approfondire ulteriormente la fiducia reciproca ed espandere la cooperazione tra Croazia e Pechino.