martedì, 30 Aprile 2024
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Perché l’attuale boom di materie prime non sta arricchendo l’America Latina

In piena incertezza economica e politica, i prezzi di prodotti come petrolio, metalli, gas naturale, benzina, grano, mais e soia sono "esplosi" ed è iniziato un boom di materie prime

L’invasione russa in Ucraina e le sanzioni applicate a Mosca dalle nazioni occidentali hanno causato un aumento dei prezzi di cibo e carburante e hanno spinto le aziende a cercare fonti di approvvigionamento alternative. L’America Latina, secondo Ilan Goldfain, Direttore del Dipartimento dell’emisfero occidentale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), è stata vista dagli investitori come territorio che può “far fronte al problema”, ma per sfruttare al meglio questa opportunità, i governi dovrebbero promuovere riforme per aumentare la produttività e la concorrenza, cambiare i sistemi fiscali e ridurre le disuguaglianze.

Nonostante l’attuale boom di materie prime che sta vivendo l’America Latina sia un fattore positivo, basare la crescita di un Paese prevalentemente sull’esportazione di risorse naturali è rischioso: si tratta del “paradosso dell’abbondanza”, come riporta la BBC. Questo fenomeno colpisce Paesi che pur essendo ricchi di materie prime, tendono comunque rimanere in un basso livello di sviluppo, perché esportano prodotti senza valore aggiunto, come minerali, olio e cereali. Allo stesso tempo, infatti, questi Paesi sono costretti a importare prodotti e nell’attuale contesto di elevata inflazione, sono maggiormente colpite sia le finanze pubbliche, sia le finanze dei cittadini. Pertanto, sono numerosi i dubbi su quali settori continueranno a crescere o quanto a lungo potrebbe durare l’elevato costo delle materie prime.

Uno dei fattori chiave che sta contribuendo alle difficoltà dell’America Latina e che fa sorgere dubbi sul boom di materie prime è l’inflazione, il cui aumento ha un impatto che rischia di peggiorare la già fragile stabilità economica dei Paesi latinoamericani, che li ha già costretti ad aumentare i tassi di interesse, colpendo duramente la popolazione.

L’aumento delle materie prime e le difficoltà che stanno attraversando i Paesi dell’America Latina, comunque, non sono omogenei. Daniel Zaga, responsabile dell’analisi economica presso la società Deloitte Messico, spiega che in Argentina, per esempio, l’effetto commerciale e fiscale potrebbe essere leggermente positivo, ma l’impatto negativo dovuto all’inflazione potrebbe essere maggiore; in Colombia, invece, che ha tenuto sotto controllo l’inflazione negli ultimi decenni, l’effetto positivo del commercio e delle finanze pubbliche sarà maggiore dell’effetto negativo causato dall’inflazione. In Messico l’effetto negativo è invece in tutti i settori.

Bisognerà attendere comunque la fine dell’anno per valutare con maggior precisione l’impatto che l’aumento del prezzo delle materie prime avrà su ciascun Paese.

Chiara Felizzi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
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