I membri del Mercato comune dell’America meridionale (Mercosur), Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay si incontreranno martedì 6 dicembre a Montevideo. Il clima del vertice è particolarmente teso a causa dell’attività negoziale bilaterale dell’Uruguay al di fuori del blocco, in violazione di quanto stabilito negli statuti del Mercosur.
Le cancellerie di Argentina, Brasile e Paraguay hanno pubblicato su Twitter una lettera congiunta dei rispettivi ministeri degli Esteri in cui avvertono il governo uruguaiano di Luis Lacalle Pou che non tollereranno più negoziati bilaterali al di fuori del blocco.
Ad inasprire la tensione con Montevideo è anche il tour che il ministro degli Esteri uruguaiano, Francisco Bustillo, sta effettuando in Australia e Nuova Zelanda per aderire al Partenariato Trans-Pacifico: gli statuti del Mercosur vietano a uno dei Paesi partner di stipulare accordi al di fuori del blocco senza il consenso degli altri membri.
Come riportato nel post Twitter della cancelleria argentina, nella lettera congiunta si legge: «In considerazione delle azioni del governo uruguaiano in vista della negoziazione individuale di accordi commerciali con una dimensione doganale e tenendo conto della possibile presentazione da parte della Repubblica Orientale dell’Uruguay di una richiesta di adesione al Trattato di Partenariato Trans-Pacifico Globale e Progressivo (CPTPP), i Coordinatori Nazionali di Argentina, Brasile e Paraguay nel Gruppo del Mercato Comune del Mercosur intendono comunicare al Coordinamento Nazionale dell’Uruguay che i tre Paesi si riservano il diritto di adottare le misure che riterranno necessarie per difendere i propri interessi in ambito giuridico e commerciale».
Quello che si legge è quindi un’intimidazione che rappresenta il culmine di un’escalation che dura da anni che, secondo quanto riportato da El País, si deve all’insistenza dell’Uruguay ad aprirsi al commercio con altri Paesi per liberarsi della «zavorra» del Marcosur, come ha detto più volte il presidente Lacalle Pou. L’Uruguay, in quanto partner minore del Mercosur, lamenta da anni che la regolamentazione doganale che si applica ai partner rende le sue importazioni inutilmente costose, e che la mancanza di accordi di libero scambio tra il blocco e i Paesi terzi ne impedisce lo sviluppo economico.
Come riportato da El País, il Ministero degli Esteri argentino ha precisato che la lettera spiega formalmente che i Paesi membri si riservano il diritto di agire legalmente se le intenzioni dell’Uruguay dovessero concretizzarsi, e ha ricordato che in tutte le occasioni in cui l’Uruguay ha mostrato interesse a negoziare unilateralmente accordi commerciali con Paesi terzi, la risposta degli altri partner è sempre stata: «Non si può essere uno Stato parte e tenere una condotta contraria al Mercosur e ai suoi membri».
Questo è dunque il clima in cui si terrà il vertice, in cui l’Uruguay cederà la presidenza pro tempore all’Argentina, e che rappresenta per il presidente brasiliano Jair Bolsonaro l’ultima occasione di partecipare a un vertice internazionale prima di passare il testimone a Lula da Silva.