Nell’ultima settimana, circa la metà dei passeggeri sbarcati a Milano Malpensa e provenienti dalla Cina sono risultati positivi al tampone per il coronavirus, notizia che ha allarmato le autorità italiane che hanno proposto un piano di test obbligatori per tutti coloro che arrivano nell’area Schengen dal paese asiatico.
Ma la risposta di Bruxelles di giovedì ha bloccato la proposta italiana sul nascere, e, come riportato dal Financial Times, per il momento ogni paese agirà nella maniera ritenuta più adatta in base alle proprie politiche nazionali.
A frenare sulla proposta sono state Francia e Germania, cui hanno fatto seguito anche altri paesi europei, convinti che al momento la situazione risulti essere sotto controllo. La Commissione europea ha inoltre constatato il fatto che la variante più comune riscontrata nei passeggeri sia stata la omicron, già presente in Europa da molti mesi e coperta dai vaccini.
Il ministro della sanità francese ha invitato a fare attenzione ai numeri dei nuovi casi e di applicare politiche coerenti a livello europeo qualora ve ne fosse bisogno, aggiungendo che il numero dei viaggiatori provenienti dalla Cina è relativamente basso e rimarrà tale nelle prossime settimane. Il governo di Parigi punterà sull’informazione rendendo consapevoli i passeggeri sui possibili rischi durante i loro viaggi.
Da Bruxelles, il comitato per la sicurezza sanitaria ha accettato la linea di Berlino e Parigi, invitando quindi alla vigilanza senza l’obbligo di tamponi o quarantene, promettendo tuttavia di monitorare costantemente i dati sui contagi. Sarebbe inoltre già pronto un insieme di misure da adottare i maniera coordinata nel caso la situazione dovesse peggiorare.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Regno Unito, che per ora lascia invariate le sue regole sugli arrivi, rassicurando che la copertura vaccinale nel paese sia “superba” e capace di arginare la diffusione del virus da parte di chi arriva nel paese.