È la donna che ha mandato all’inferno García Márquez, l’illustre scrittore colombiano, che crede che il cambiamento climatico sia una farsa, che ritiene che le scienze umanistiche creino idee poco sensate, almeno stando quanto riporta El País. La senatrice è convinta che sia giunto il suo momento e che, a Dio piacendo, possa essere la prossima presidente della Colombia.
Rilasciando una lunga intervista all’edizione latinoamericana del quotidiano spagnolo, la Cabal si immagina un futuro vicino con José Antonio Kast alla presidenza del Cile, Javier Milei a quella dell’Argentina e lei a quella della Colombia. «E Trump negli Stati Uniti», aggiunge. Vede tutti leader più noti della destra più radicale e populista governare in America nei prossimi anni.
In Colombia, la destra gli ha lasciato uno spazio enorme che cerca di riempire facendosi sempre più presente. È la voce più ascoltata dell’opposizione al governo di sinistra di Petro.
I partiti conservatori sono stati sconfitti nelle elezioni del 2022, dove non hanno raggiunto nemmeno il secondo turno, e ora non hanno un leader chiaro. Infatti, è questa situazione di debolezza che le permette di approfittarsene, e quindi di emergere. «Non dirò che non si genera gelosia nei propri partiti, perché è naturale. Io cito molto Churchill quando mi chiedono dei nemici di altri partiti, quelli sono avversari, i miei nemici sono nel mio partito».
Non è ancora chiaro il suo potere elettorale, e quindi quanti sostenitori potrebbe avere alle elezioni, però sono sempre più visibili i sostenitori dell’ultradestra che cresce in altri paesi latinoamericani, tra cui il fenomeno Bukele in El Salvador, per cui Cabal fu la prima a mostrare la sua ammirazione per il salvadoreño in Colombia. Le piace la sua mano dura, il suo autoritarismo, che vede necessario in una situazione di violenza come quella che ha attraversato El Salvador, anche se crede «che debba arrivare un momento in cui ci deve essere equilibrio, perché altrimenti ci sarà una dittatura pura e dura».
Cabal pensa che la Colombia abbia un bisogno di autorità che propone di recuperare «combattendo» con le forze armate.
Dall’intervista emerge quanto le piace provocare e osservare ciò che le sue parole provocano negli altri. La formula non è nuova. L’ha usata Trump negli Stati Uniti e Bolsonaro in Brasile. Si candida per entrare a far parte di questo club.