L’amministrazione del presidente Gabriel Boric – di sinistra – ha reso nota la sua prima politica nazionale sulle migrazioni. Si tratta di un processo iniziato nel 2021, quando è stata emanata la legge sulla migrazione e sugli stranieri, che ha stabilito la necessità di promuovere un processo migratorio ordinato e sicuro che promuova “l’integrazione armonica” degli abitanti del Cile.
Da allora, il paese vive una crisi migratoria che ha portato il governo a militarizzare i confini settentrionali nel febbraio 2023. La politica si concentra sul controllo delle frontiere e sul rafforzamento del Servizio Nazionale delle Migrazioni, l’ente incaricato di regolare gli ingressi stranieri nel paese. Prevede l’applicazione di 28 misure immediate e una serie di progetti di legge che saranno presentati al Parlamento, secondo quanto riporta El País.
Il processo è finalizzato a registrare coloro che sono entrati in Cile e che vi rimangono illegalmente, per valutare poi in un secondo momento chi potrà scegliere di normalizzare la propria situazione.
Inoltre, il processo di rilascio del permesso di soggiorno sarà soggetto a condizioni e coloro che non soddisfano i requisiti saranno espulsi dal paese.
Il fenomeno migratorio negli ultimi anni ha avuto un impatto rilevante nel paese sudamericano. Tra il 2017 e il 2021, secondo gli esperti, il numero di stranieri presenti in Cile è raddoppiato, così come conferma la Polizia Investigativa, che registra 1,5 milioni di migranti e 100.000 ingressi senza autorizzazione.
Il processo di politica nazionale è già iniziato con la registrazione degli stranieri presenti nel paese illegalmente. Ciò è avvenuto grazie alla piattaforma digitale che il governo ha messo a disposizione. Ad oggi si sono registrate 190.000 persone, le quali dovranno recarsi presso gli uffici del registro in cui verrà effettuata una registrazione biometrica.
Per Andrea Espinoza, direttrice sociale del Servizio dei Gesuiti Migranti, «è una buona notizia che la nuova politica nazionale sulle migrazioni abbia posto particolare attenzione alle persone prioritarie: bambini, bambine e adolescenti, donne vittime di violenza di genere e vittime della tratta».
La politica pubblica è stata definita «ambiziosa» da Soledad Torres, fondatrice di Legal Global Chile, studio legale specializzato nel diritto migratorio, poiché include aspetti che non erano mai stati presi in considerazione prima.