Tra il 15 e il 16 settembre, circa 8000 persone sono sbarcate sull’isola di Lampedusa (AG). Di fronte alla drammatica situazione dell’hotspot di Lampedusa, il primo ministro Meloni ha esortato i suoi omologhi europei a rispettare gli accordi sottoscritti in materia di gestione dei migranti. Per discutere della questione, il ministro dell’Interno francese Darmanin si è recato in visita a Roma il 19 settembre, dove ha dichiarato che la Francia non avrebbe continuato l’accoglienza, offrendo invece il sostegno francese per il rimpatrio dei migranti arrivati pochi giorni prima. Darmanin, che già lo scorso maggio aveva criticato il premier Meloni e la sua inefficace politica migratoria, come riportato da La Repubblica, ha ribadito che l’Italia deve intensificare i controlli e respingere chi non ha diritto a chiedere asilo politico in Europa.
A livello nazionale, le dichiarazioni di Darmanin hanno suscitato molte critiche, soprattutto da parte dei membri del partito di sinistra La France Insoumise, che chiedono alla Francia di riconsiderare e rispettare gli accordi presi con l’Italia con la firma del Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, scrive Le Figarò in un articolo pubblicato il 20 settembre.
Tuttavia, la ferma decisione della Francia di interrompere l’accoglienza dei migranti sembra essersi ammorbidita dopo le dichiarazioni di Macron, la sera del 26 settembre, secondo cui la Francia non può lasciare sola l’Italia, ribadite di persona durante un incontro con il Presidente del Consiglio a Roma dopo i funerali dell’ex Presidente Giorgio Napolitano, secondo quanto riportato da Le Figarò.
Il retrofront della Francia allenta la tensione causata dalla sospensione temporanea dell’accoglienza volontaria dei migranti dall’Italia da parte di Berlino il 13 settembre. Lo riferisce un articolo di Die Welt del 15 settembre. Secondo un articolo di Rai News, la decisione della Germania di interrompere il meccanismo di solidarietà volontaria deriva dalla sospensione dei trasferimenti previsti dalla Convenzione di Dublino, che prevede il rimpatrio dei richiedenti asilo che si recano in un altro Paese dell’UE senza autorizzazione nel primo Paese di ingresso. L’Italia ha infatti dichiarato che non sarà più in grado di accettare, per motivi tecnici, trasferimenti a partire dal dicembre 2022.
Come in Francia, il ministro degli Interni federale Nancy Faeser ha annunciato l’intenzione di Berlino di riprendere l’accoglienza volontaria dei migranti dall’Italia, come riportato da Die Welt il 18 settembre. Tuttavia, le tensioni tra Roma e Berlino sulla questione migranti si sono nuovamente acuite nella settimana del 25 settembre, quando Meloni ha inviato una lettera a Scholz per esprimere il proprio disappunto sui finanziamenti tedeschi alle ONG che operano in acque italiane, non coordinati con Roma. Come riportato da Il Mitte, Meloni ha criticato la decisione di Berlino, sottolineando che i fondi avrebbero potuto essere utilizzati per migliorare gli aiuti interni, e anche il ministro della Difesa Corsetto ha condannato la decisione del Bundestag.