giovedì, 21 Novembre 2024
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Un anno di Giorgia Meloni

A un anno dalla salita al Governo, secondo la stampa straniera Giorgia Meloni ha scelto un'altra via rispetto all'estremismo

Poco più di un anno fa, il 25 settembre 2022, il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, ha vinto le elezioni ed i toni della leader sono cambiati, ma il significato è rimasto lo stesso. Sembrerebbe esserci stato un cambiamento ideologico riguardo a temi come Unione Europea, Ucraina e migranti che hanno portato il partito fondato da Meloni a un atteggiamento più mite; forse si è arrivati alla conclusione, con l’esempio dell’Ungheria, che l’estremismo non è la via giusta.

Giorgia Meloni nata a Roma nel 1977, come ricorda il Guardian, si è fatta strada sin dai quindici anni attraverso l’entrata in campo nell’ala giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), un partito formato nel 1946 da sostenitori di Benito Mussolini. Alcune tracce di quel passato si possono ricordare in alcune sue testimonianze del 1996 quando dichiarò, secondo Der Spiegel, che Mussolini era stato un “buon politico”. Successivamente, ha contribuito a fondare Fratelli d’Italia nel 2012 e in dieci anni è stata capace di far crescere dall’1,96 al 26 per cento l’adesione al partito allontanandolo dall’estremismo, per guidarlo verso il conservatorismo di centrodestra.

I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno già cominciato a discutere di una “terza repubblica”. La prima era cominciata con la fine della monarchia nel 1946 e la seconda con l’elezione di Berlusconi nel 1994. Adesso, dicono, sta nascendo una nuova era: quella di Giorgia Meloni. Per soddisfare le sue ambizioni, dopo aver preso il potere a Roma, ora il suo obiettivo è Bruxelles, facendo un passo indietro rispetto alla sua campagna contro l’Unione Europea. Inoltre, con il suo atteggiamento filoccidentale sull’Ucraina si è guadagnata il rispetto anche degli alleati della Nato. Meloni, però, sta cercando di evitare la rabbia di coloro che l’hanno votata cercando di mettere al centro la “patria”. Ciononostante, tra gennaio e settembre 2023 il numero di migranti arrivati in Italia via mare è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2022, quando era in carica Draghi. Eleonora Camilli, giornalista ed esperta di immigrazione ha dichiarato: «Siamo a più di 127.000 arrivi, non succedeva da anni. Eppure non la sentiamo più tuonare sull’”invasione”. Se i politici non ne parlano, la gente non se ne accorge». Inaspettati sono stati anche alcuni elogi da parte di Enrico Letta, ex presidente del consiglio ed ex leader del Partito Democratico (PD), che ha definito Meloni “migliore del previsto” e di Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna, dopo la devastante alluvione avvenuta a maggio nella regione, ha dichiarato di aver costruito un rapporto molto franco, cordiale e rispettoso con la Presidente del Consiglio.

Alessia Bianconi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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