Vladimir Putin (71 anni) ha vinto le elezioni presidenziali russe tenutesi da venerdì 15 a domenica 17 marzo 2024. La Central Election Commission (CEC) della Russia ha registrato un’affluenza ai seggi elettorali del 77,4%, con l’87,28% di voti a favore dell’attuale Presidente.
Gli altri candidati alla presidenza erano Nikolai Kharitonov, arrivato secondo con il 4,31% di voti, Vladislav Davankov con il 3,85% e Leonid Slutsky con il 3,20%. Secondo Reuters, in base a questi risultati Putin si conferma il capo di stato russo con la carica più duratura dopo il governo di Iosif Stalin. Terrà la carica di presidente per almeno altri sei anni.
Tuttavia, stando a quanto riporta il The Moscow Times, sono in molti a pensare che quella di Vladimir Putin sia stata una vittoria sicura già prima di essere annunciata, dal momento che tutti i suoi maggiori oppositori si trovano in carcere, in esilio o sono morti. Per questo motivo, pare che diversi paesi occidentali siano d’accordo con l’opinione degli Stati Uniti, reputando la vittoria di Putin antidemocratica. Infatti, l’amministrazione Biden avrebbe dichiarato, tramite la portavoce Adrienne Watson, che le elezioni siano state «ovviamente manovrate e ingiuste», come si può leggere sul sito del The New York Times.
Nonostante ciò, Putin sembra non temere il giudizio di chi reputa la sua vittoria come manovrata. Secondo quanto riporta il sito della CNN, a seguito dei risultati elettorali il Presidente ha dichiarato: «Non importa quanto cerchino di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza. Nessuno è mai riuscito a fare una cosa del genere nella storia, e non succederà ora e non succederà in futuro. Mai». Lo stesso sito riporta che Putin potrebbe rimanere a capo dello Stato fino al 2036, grazie alle modifiche costituzionali che hanno dapprima portato la durata della carica presidenziale da 4 a 6 anni e che hanno poi consentito la possibilità di un doppio mandato consecutivo.
Il Presidente ha parlato anche della morte del suo maggiore oppositore Alexei Navalny, come riporta il The Washington Post: «Pochi giorni prima che il signor Navalny morisse, alcune persone mi hanno riferito l’idea di scambiarlo con dei prigionieri dei Paesi occidentali […]. Potete credermi o meno, ma ancora prima che potessero finire la frase ho detto che ero d’accordo. Ma purtroppo è successo quello che è successo. Avevo una sola condizione: che lo scambiassimo e che non tornasse indietro. Ma poi è successo quello che sappiamo. Non si può fare nulla al riguardo».