La situazione economico-sociale del Myanmar (in passato noto come Birmania) peggiora di giorno in giorno a causa di una guerra civile in atto da tre anni e sembra nel 2024 che non ci siano segni di ripresa.
Stando al rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) chiamato Poverty and the Household Economy of Myanmar: a Disappearing Middle Class (Povertà ed economia interna in Myanmar: una classe media che sta scomparendo, N.d.R.), datato 11 aprile 2024, la classe media della popolazione birmana si è ridotta del 50% a partire dal 2021.
Stando ai dati della Banca asiatica di sviluppo (ADB), tra il 2011 e il 2019 il Myanmar ha registrato la maggiore crescita economica dell’Asia, arrivando a un tasso del 6% di crescita media annuale. Nello specifico, nel 2016 è stato registrato il picco di aumento e nel 2017 il tasso di povertà del Paese era dimezzato: è passato dal 48,2% del 2005 al 24,8% nel 2017.
Tuttavia, secondo quanto riportato dal sito della CNN, a seguito della pandemia di COVID-19 e del colpo di Stato militare del 2021, avvenuto ai danni del governo di Aung San Suu Kyi (democraticamente eletto), la situazione di crescita economica in Myanmar si sarebbe bruscamente arrestata e il Paese sarebbe andato in contro a instabilità e violenza.
Ad oggi la povertà è più che raddoppiata e le persone delle classi sociali più basse si vedono costrette a tagliare su cibo, salute e istruzione a causa dell’aumento dell’inflazione, sempre come riportato dalla CNN. Secondo il The Washington Post, quasi la metà della popolazione è costretta a sostentarsi con appena 76 centesimi al giorno.
Kanni Wignaraja, direttrice regionale dell’UNDP per l’Asia, ha dichiarato che la classe media birmana sta «letteralmente scomparendo». La direttrice ha espresso le proprie preoccupazioni in merito alla questione economica in Myanmar: «Complessivamente, circa tre quarti della popolazione sono in condizioni di povertà, ma la cosa più spaventosa sono coloro che stanno sopravvivendo con un livello di sussistenza minimo».