martedì, 3 Dicembre 2024
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Report sull’UNRWA: l’Agenzia ONU rispetta il principio di neutralità

Uno studio indipendente ha dimostrato la neutralità dell’UNRWA, a dispetto delle accuse israeliane di complicità con Hamas

Un’analisi indipendente coordinata dall’ex Ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha stabilito che l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) si fonda su una solida struttura che assicura la neutralità del suo personale e delle sue operazioni. L’analisi, realizzata in collaborazione con lo Swedish Raoul Wallenberg Institute of Human Rights and Humanitarian Law, il Norwegian Chr. Michelsen Institute e il Danish Institute for Human Rights, era stata commissionata dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi interni, riporta Al Jazeera, a seguito delle accuse mosse dal governo israeliano.

A gennaio, infatti, Israele aveva presentato un documento di sei pagine nel quale accusava l’UNRWA di complicità con Hamas, responsabile dell’attacco del 7 ottobre. In particolare, nel documento si affermava che l’attacco fosse partito proprio da alcune strutture dell’Agenzia e che 12 membri dello staff vi avessero direttamente preso parte. Tuttavia, Israele non aveva fornito sufficienti prove a supporto delle sue accuse.

Il report ha evidenziato che UNRWA prevede diversi meccanismi che le consentono di mantenere un approccio neutrale e in linea con i principi umanitari, anche più di altre agenzie delle Nazioni Unite e ONG, come riporta il Guardian. Sebbene, però, l’Agenzia poggi già su una struttura robusta, dal report emergono alcune debolezze, tra cui il fatto che lo staff esprima pubblicamente la propria opinione politica e l’impiego di libri di testo con contenuti “problematici” nelle scuole dell’UNRWA. Per questo, il report propone alcuni consigli per rafforzare la neutralità dell’Agenzia, quali una maggiore supervisione interna e un maggior coinvolgimento dei Paesi donatori.

In riposta al report, il Ministro degli Esteri israeliano ha affermato che esso «ignora la severità del problema e offre delle soluzioni di facciata», riporta il Times of Israel, alludendo alla presunta grave infiltrazione di Hamas nell’Agenzia. In più, Israele ha dichiarato che l’UNRWA non è parte della soluzione per Gaza, e che gli Stati donatori dovrebbero sovvenzionare altre organizzazioni umanitarie.

Nel frattempo, dopo le accuse di Israele e nonostante la mancanza di prove, 18 Stati hanno sospeso i loro finanziamenti all’UNRWA, causandole una perdita di circa 450 milioni di dollari. Dalla pubblicazione del report, molti Paesi hanno deciso di ripristinare gli aiuti, mentre si sono mantenuti sulle loro posizioni alcuni dei maggiori contributori, tra cui Germania e Stati Uniti. In particolare, questi ultimi hanno comunicato che persevereranno su questa linea fino a marzo 2025. Questo è quanto riportato da Al Jazeera.

La cooperazione internazionale è essenziale per l’Organizzazione affinché possa aiutare la popolazione della Striscia di Gaza, ormai ridotta alla fame, a sopravvivere. A questo proposito, Juliette Touma, direttrice delle comunicazioni per UNWRA, ha dichiarato: «Abbiamo fondi a sufficienza per andare avanti fino a giugno. Dopodiché, non è chiaro come finanzieremo il nostro lavoro».

Intanto, un’indagine separata condotta dalle Nazioni Unite sui 12 membri dello staff accusati di complicità con Hamas, ha recentemente fatto progressi, con la chiusura di un caso per mancanza di prove e la sospensione di altri tre. Continuano, invece, le indagini sugli altri otto accusati, come riportato da Reuters.

Anna Valle
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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