Il 3 maggio alle ore 17:27, la Cina ha lanciato il suo primo veicolo spaziale diretto “al lato oscuro della luna”. La sonda, però, non porterà umani a bordo, ma sarà comandata da terra. La missione prende il nome “Cahng’e-6” dalla dea della luna nella mitologia cinese “Changa”. L’obbiettivo è semplice sulla carta: portare a casa campioni del terreno lunare.
È in questa occasione, che al Sito di Lancio Spaziale di Wenchang si sono riunite diverse famiglie e gruppi di turisti per ammirare lo spettacolo. Così Longlou, il villaggio di pescatori che ospita il sito, si è ritrovato immerso in un’atmosfera festiva, riporta NBC News.
Il lancio è stato un successo e dopo 32 minuti la sonda si è separata dal razzo dando l’avvio ad un viaggio cui durata è stimata di 5 giorni, come spiegato dal New York Times.
Con questa impresa gli scienziati cinesi sperano di poter trovare una spiegazione al perché la luna presenti due tipi di suolo molto distinti. Sul lato oscuro, presenterebbe una crosta più spessa, una densità maggiore di crateri e un quantitativo minore di pianure su cui riversavano laghi di lava. Questo quesito non trova risposta dal 1665 d.c., quando lo scienziato Robert Hooke teorizzò la presenza di lava anziché mari come invece sosteneva Galileo.
In totale viene stimato che per l’allunaggio e il rientro a terra, occorreranno 53 giorni. Di questi, 20 verranno impiegati per orbitare la luna e 2 verranno spesi sulla sua superficie. Il resto verranno spesi tra il rientro in orbita e la preparazione all’atterraggio. Per le operazioni al suolo, il Chang’e-6 è equipaggiato con una videocamera, spettrometro, radar ed un braccio meccanico per la raccolta di terreno capace di scavare fino a due metri di profondità.
Tuttavia il viaggio presenterà un problema non indifferente: dal momento che la sonda si troverà sull’altro lato della luna, avere una linea di comunicazione diretta con la terra sarà impossibile. Per questo entrano in gioco le altre due sonde, le Chang’e-4 e Chang’e-2 che già la orbitano da diversi anni. Il loro compito sarà quello di funzionare come un relais per le onde radio, consentendo così una connessione che non venga fisicamente bloccata dalla luna stessa, ma che la circumnavighi.
Come sottolinea la CNN, la missione, non suscita eccitamento solo tra gli scienziati, ma va ad interessare anche il mondo della politica. Gli Stati Uniti in tal senso si sentono sotto pressione e desiderano mantenere il primato sullo spazio. Già alla NASA si parla di un probabile ritorno sul satellite che porta la loro bandiera dal 1969.