Nella sua prima visita ufficiale a Pechino, la premier Meloni ha dichiarato che l’Italia si impegnerà a rilanciare i rapporti bilaterali, iniziando una nuova fase di cooperazione tra i due paesi. Durante l’incontro tra la delegazione italiana e il primo ministro cinese Li Qiang, avvenuto durante la giornata di domenica 28 luglio, le due parti hanno firmato un memorandum su settori industriali strategici, tra cui le auto elettriche, le energie rinnovabili, lo sviluppo aerospaziale e l’intelligenza artificiale, secondo quanto riportato da DW.
I due premier hanno inaugurato il Business Forum Italia-Cina, al quale hanno partecipato rappresentanti di aziende tra cui Pirelli, Eni e Leonardo.«Fin dalla sua istituzione, il Business Forum Cina-Italia ha svolto un ruolo positivo nel promuovere lo sviluppo delle relazioni bilaterali» ha dichiarato Li Qiang, secondo quanto riportato da Xinhua. «La Cina e l’Italia dovrebbero esplorare nuove forme di cooperazione, vantaggiose per entrambi i paesi» ha affermato il primo ministro cinese, che si è impegnato a garantire maggiore trasparenza e accessibilità per le aziende straniere che operano in Cina. «Speriamo che anche la parte italiana collabori con la Cina per fornire un ambiente imprenditoriale più equo per le aziende cinesi in Italia».
Nel corso del forum, Meloni ha elogiato l’impegno cinese nel condividere le conoscenze riguardanti le nuove frontiere tecnologiche nei settori strategici con i partner. Tuttavia, la premier ha anche evidenziato il gap negli investimenti tra i due paesi. «Gli investimenti cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina» ha dichiarato Meloni secondo Ansa. «È un divario che mi piacerebbe fosse colmato nel modo giusto, in condizioni di parità».
Tra le nazioni del G7, l’Italia era stata l’unica ad aderire alla “Nuova via della seta”, l’iniziativa con cui Pechino mirava a investire circa 925 miliardi di euro per agevolare i collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia, attraverso l’ammodernamento dei porti e delle linee ferroviarie. Il progetto ha ricevuto critiche da parte di Bruxelles e Washington, che ha definito il piano come “insostenibile” e un esempio della “diplomazia del debito” da parte di Pechino. Nel 2023, il governo italiano ha notificato la sua uscita dalla “Nuova via della seta”, sottolineando tuttavia l’intenzione di mantenere buoni rapporti bilaterali, riporta la BBC.
«La Cina e l’Italia dovrebbero sostenere lo spirito della Via della Seta, affinché possa aprirsi una nuova fase di collaborazione» ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping durante l’incontro di lunedì 29 luglio, riporta Reuters. Seguendo l’esempio di Washington, a inizio mese la Commissione Europea ha annunciato l’imposizione di dazi preliminari fino al 37.6% sulle importazioni di veicoli elettrici fabbricati in Cina. La mossa ha scatenato la reazione di Pechino, che non ha escluso la possibilità di una guerra commerciale se Bruxelles non dovesse fare marcia indietro. In questo ambito, l’Italia potrebbe avere un ruolo di mediazione nella creazione di relazioni commerciali equilibrate tra i due blocchi, ha sostenuto Meloni secondo VOA.
I leader hanno inoltre discusso di “questioni prioritarie nell’agenda prioritarie”, tra cui la guerra in Ucraina, la situazione in Medio Oriente e le crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico, dinamiche in cui Pechino può essere “un interlocutore molto importante”, secondo quanto dichiarato dalla premier italiana.