domenica, 9 Febbraio 2025
HomeNotizie dal mondoColombia: gli scontri tra gruppi armati provocano decine di morti e migliaia...

Colombia: gli scontri tra gruppi armati provocano decine di morti e migliaia di sfollati

La Colombia guidata da Gustavo Petro sta perdendo il controllo su alcune aree settentrionali del Paese, sprofondando in una crisi umanitaria di proporzioni senza precedenti

La regione montuosa del Catatumbo, in Colombia, è al centro di violenti scontri tra gruppi armati che si contendono il controllo di uno dei territori più strategici e rilevanti per la produzione di cocaina nel Paese. La regione, di fatto, si trova al confine con il Venezuela, in una posizione estremamente strategica per il traffico illegale di stupefacenti.

La guerriglia è esplosa dopo un periodo di prolungate tensioni, culminando in uno scontro tra i componenti del gruppo rivoluzionario FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) e i membri dell’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale). I rapporti tra le due forze armate, già da tempo incrinati, sono sfociati in una violenza senza precedenti in diverse zone della regione e la popolazione civile ha subito atroci brutalità.

Secondo i dati riportati da El País, il bilancio delle vittime ammonterebbe ad almeno 60 morti, mentre il numero degli sfollati raggiungerebbe le 46.000 persone; molti civili sono stati rapiti o trattenuti nei territori colpiti senza alcuna possibilità di fuggire per cercare aiuto. La guerriglia ha investito sia le aree urbane sia quelle rurali di diversi comuni, tra cui Tibú, El Tarra, Sardinata, Ábrego, Convención, Hacarí y San Calixto.

Juan Carlo Monge, responsabile dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in Colombia, ha esortato il governo a occuparsi immediatamente della situazione, procedendo allo smantellamento dei gruppi criminali coinvolti che da troppo tempo rendono la vita impossibile agli abitanti della regione.

«Stiamo vedendo numerose famiglie che hanno perso i figli, e cosa ancora più triste bambini che hanno perso i genitori (…) è estremamente atroce», ha affermato Richar Claro, sindaco di Tibú, una delle comunità più danneggiate, come riportato dal The Guardian. «Non possiamo neanche dare alle vittime una sepoltura dignitosa, perché non possiamo accedere alle zone colpite per recuperare i corpi a causa delle violenze ancora in corso», ha aggiunto il primo cittadino.

Gustavo Petro, attuale presidente della Colombia, si trova in una posizione molto delicata, in quanto aveva già provato più volte a mettere d’accordo le due fazioni in passato, senza mai raggiungere il risultato sperato. Il presidente in carica si trova ora al centro di numerose polemiche poiché, durante la campagna elettorale, aveva promesso alla nazione una “pace totale” tra le due forze armate, pace che sembra essere sempre più lontana.

«La strategia della pace è totalmente morta», sono le preoccupanti parole di Gerson Arias, ricercatore presso la fondazione Ideas For Peace Foundation a Bogotá, profondamente convito che non ci sia niente da fare per riportare FARC e ELN al tavolo degli accordi, poiché gli scontri recenti hanno fatto sfumare ogni possibilità di trattativa tra i due gruppi rivoluzionari.

La situazione è critica ed è necessario un intervento tempestivo e deciso delle autorità governative per far cessare la guerriglia, così da evitare ulteriori violenze ai danni di cittadini innocenti.

Federica Pisani
Studentessa del Corso di Laurea in Interpretariato e Traduzione
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti