lunedì, 3 Febbraio 2025
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Caso Almasri: indagata la Premier

La Procura di Roma ha aperto le indagini sul rilascio di Almasri. Indagati Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano

La Premier Meloni è indagata per favoreggiamento e peculato, dopo la liberazione del Generale libico Osama Njeem Almasri, rimpatriato su un aereo battente bandiera italiana.

L’avviso di garanzia è stato inviato dal Procuratore della Repubblica Lo Voi alla Presidente del Consiglio, al Guardasigilli Nordio, al Ministro dell’Interno Piantedosi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano.

Il caso Almasri fa molto discutere: accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, il Generale era ricercato dalla Corte Penale Internazionale che, come riporta Al Jazeera, aveva emesso un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti. Almasri è stato arrestato a Torino il 19 gennaio scorso, per poi essere rilasciato il martedì seguente e rimpatriato con un aereo di stato. La Corte ha pertanto chiesto spiegazioni all’Italia, ribadendo di non essere mai stata consultata nella presa di tale decisione. In un comunicato, riportato da Al Jazeera, si è dunque appellata al «dovere di tutti gli stati membri» di cooperare pienamente con essa, in tutte le indagini e procedimenti giudiziari che porta avanti.

Il Ministro Piantedosi ha giustificato l’accaduto affermando di aver adottato «un ordine di espulsione per ragioni di sicurezza nazionale», come riporta Reuters.

Tuttavia, le opposizioni hanno ritenuto inadeguate le sue spiegazioni, chiedendo a Meloni di chiarire in aula.

La Premier però non si è ancora presentata in Parlamento, ma ha affidato le sue considerazioni a un video sui social, in cui ricostruisce l’accaduto, e riguardo l’avviso di garanzia afferma «non sono ricattabile, non mi faccio intimidire», alludendo al fatto che l’avvocato dell’accusa sia lo stesso che nel 2019 aveva indagato l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Open Arms. Inoltre, secondo Meloni non sarebbe casuale la richiesta di arresto da parte della Corte Penale nel momento in cui il capo della polizia di Tripoli approda in Italia, dopo aver viaggiato in altri paesi europei per 12 giorni. Reuters precisa che il governo italiano «dipende fortemente dalle forze di sicurezza libiche», le quali prevengono «le partenze di potenziali migranti dal Nord Africa verso il Sud Italia».

Inoltre, è ancora scottante il tema riforma della giustizia, che punta alla separazione delle carriere, per cui il governo ha accusato la magistratura di essere mossa da «motivazioni politiche».

«Siamo davanti a un altro esempio di giustizia politicizzata, che ha l’obiettivo di attaccare il governo Meloni» afferma il capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.

L’opposizione controbatte: per De Cristofaro, di Alleanza Verdi e Sinistra, «La destra sta facendo sprofondare il nostro paese in una condizione di assoluta vergogna, parla di cavilli quando invece c’è stata una precisa scelta politica».

In quella che risulta un’intricata rete di vicende, in attesa di ulteriori chiarimenti, il dibattito resta ancora aperto.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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