mercoledì, 12 Marzo 2025
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Collisone nel Mare del Nord tra cargo e petroliera: alto rischio ecologico

Un incidente marittimo ha scosso le acque del Mare del Nord lo scorso 10 marzo mentre nuovi dettagli che arricchiscono la vicenda. La petroliera svedese Stena Immaculate, battente bandiera statunitense e carica di carburante destinato alle forze armate USA, si è scontrata con il portacontainer portoghese Solong.

Secondo quanto riportato dalla BBC, la Stena Immaculate era all’ancora al largo delle coste di Hull quando è stata colpita dal cargo Solong, in navigazione verso Rotterdam, a una velocità di circa 16 nodi (poco meno di 30 km/h). L’impatto ha scatenato un vasto incendio che ha richiesto l’intervento immediato della Guardia Costiera britannica.

Le squadre di soccorso, con l’ausilio di elicotteri e navi antincendio, hanno immediatamente iniziato le operazioni di evacuazione e contenimento delle fiamme. Tutto l’equipaggio della Stena Immaculate è stato tratto in salvo: il bilancio attuale parla di almeno 32 feriti, un morto, e le condizioni della nave restano critiche, con il rischio di un possibile affondamento o di un’ulteriore dispersione di carburante in mare.

Le autorità temono un disastro ecologico. La CNN ha inizialmente diffuso la notizia che il Solong trasportasse sodio cianuro, un composto chimico altamente tossico, ma il proprietario della nave, Ernst Russ, ha prontamente smentito la presenza di materiali pericolosi a bordo. Secondo quanto dichiarato ufficialmente, il Solong trasportava solo quattro container vuoti, che in precedenza avevano contenuto tale sostanza.

La Stena Immaculate, invece, trasportava circa 220.000 barili di cherosene per l’aviazione militare, un combustibile che ha alimentato le fiamme visibili sulla superficie dell’acqua. Le autorità britanniche hanno dichiarato che il rischio di inquinamento marino è minore rispetto a quello derivante da una fuoriuscita di petrolio greggio, ma gli esperti avvertono che il carburante Jet A-1, utilizzato dalle forze armate USA per alimentare i jet, è altamente tossico sia per l’uomo che per la fauna marina, che include foche grigie, focene e numerose specie di uccelli marini.

L’operazione di contenimento si concentra ora sull’uso di barriere galleggianti per impedire la diffusione del carburante inquinante. Tuttavia, il successo dell’operazione dipenderà dalle condizioni meteo e dalla tempestività dell’intervento.

Nel frattempo, secondo quanto riportato dal quotidiano The Telegraph, la polizia britannica ha arrestato un uomo di 59 anni con l’accusa di omicidio colposo per negligenza grave, in relazione alla collisione che ha causato l’incidente.

Alessia Gjuzi
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale all'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT)
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