Il 13 marzo, perquisizioni in diverse città europee da parte delle autorità belghe, nell’ambito di un’indagine su presunti episodi di corruzione legati a Huawei, hanno coinvolto il Parlamento europeo. L’operazione si è svolta in 21 località, tra cui Bruxelles e il Portogallo, e ha portato all’arresto di diversi sospetti, tra cui lobbisti accusati di aver cercato di influenzare le decisioni politiche europee tramite tangenti e favori spacciati per attività aziendali.
Secondo quanto rivelato dai quotidiani belgi Le Soir e Follow The Money, le perquisizioni hanno riguardato anche gli uffici di Huawei a Etterbeek, nel cuore di Bruxelles. L’indagine si concentra su presunte attività di corruzione risalenti al 2021, con lobbisti accusati di ottenere il sostegno di ex ed attuali membri del Parlamento Europeo. Tra i principali indagati figura Valerio Ottati, 41 anni, lobbista italo-belga e Direttore delle Relazioni Pubbliche per l’Unione Europea in Huawei dal 2019. Ottati, ex assistente di due deputati italiani, è sospettato di aver promosso gli interessi della compagnia attraverso pratiche ora sotto inchiesta. Inoltre, le autorità stanno esaminando anche il possibile coinvolgimento in crimini più gravi, tra cui l’uso di documenti falsificati e il riciclaggio di denaro.
Come riporta Politico, le implicazioni sulla sicurezza delle reti 5G in Europa sono particolarmente delicate, considerando le tensioni geopolitiche, per cui la protezione delle infrastrutture critiche è un tema di crescente preoccupazione. Nel 2022, gli Stati Uniti avevano già escluso Huawei dalle loro reti 5G per motivi di sicurezza nazionale, e alcuni paesi europei potrebbero decidere di seguire questa strada.
Lo scandalo richiama alla memoria il caso “Qatargate” del 2022, che aveva minato la credibilità del Parlamento Europeo e sollevato gravi preoccupazioni sulla trasparenza delle sue istituzioni. Nonostante la Commissione Europea avesse introdotto un pacchetto anti-corruzione nel maggio 2023, contenente una proposta di direttiva per contrastare la corruzione transnazionale, diversi gruppi politici, tra cui i Verdi e la Sinistra, stanno sollecitando nuove misure. L’obiettivo è rafforzare le pratiche etiche e prevenire ulteriori influenze esterne nel processo legislativo e politico europeo.
L’inchiesta in corso rappresenta una prova cruciale per la credibilità delle istituzioni europee, mettendo alla prova la loro capacità di combattere la corruzione a livelli elevati e di adottare misure concrete contro pratiche illegittime che minano la fiducia dei cittadini.