sabato, 19 Aprile 2025
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Harvard sfida l’amministrazione Trump: sospesi 2 miliardi di dollari di fondi federali

L'università respinge le richieste della Casa Bianca su assunzioni, ammissioni e programmi accademici

Il 15 aprile 2025, il governo degli Stati Uniti ha annunciato di aver congelato oltre 2 miliardi di dollari in finanziamenti federali destinati all’università di Harvard, in risposta al rifiuto da parte dell’istituzione di accogliere alcune direttive dell’amministrazione Trump. La Casa Bianca ha inoltre minacciato di revocare la possibilità per l’ateneo di accogliere studenti stranieri.

The Guardian riporta che l’iniziativa è scattata dopo il rifiuto di Harvard di aderire a una serie di richieste imposte da Washington, tra cui la chiusura dei programmi di diversity, equity and inclusion, l’obbligo di rivelare informazioni sugli studenti stranieri e modifiche nelle procedure di ammissione e assunzione.

Il segretario alla Sicurezza interna, Kristi Noem, ha inviato una lettera formale all’ateneo chiedendo entro il 30 aprile 2025 la consegna dei dossier su presunte attività illegali da parte degli studenti internazionali. In caso contrario, Harvard rischia la revoca della certificazione SEVP, fondamentale per l’iscrizione degli studenti stranieri. Secondo la BBC, attualmente gli studenti internazionali rappresentano oltre il 27% dell’iscrizione complessiva.

Alan Garber, presidente di Harvard, ha risposto fermamente, dichiarando che l’università non cederà alle pressioni politiche, difendendo i propri diritti costituzionali e la libertà accademica, ritenendo che le richieste del governo violino il Primo Emendamento e le disposizioni del Titolo VI.

La controversia si inserisce in un contesto di crescente tensione tra il governo Trump e le università americane, in particolare quelle accusate di essere troppo permissive nei confronti delle proteste pro-palestinesi. In precedenza, la Columbia University aveva accettato alcune imposizioni dopo un blocco di 400 milioni di dollari di fondi federali.

Numerose personalità e istituzioni hanno manifestato solidarietà all’ateneo. The Washington Post scrive che Barack Obama ha elogiato l’università per aver «rifiutato un tentativo illegale e maldestro di soffocare la libertà accademica». Anche i presidenti di altre università prestigiose come Columbia, Stanford e Princeton hanno manifestato il loro sostegno.

Il 16 aprile 2025 Trump ha ribadito su Truth Social le sue critiche a Harvard, definendola «una barzelletta che insegna solo odio e stupidità» e chiedendo che l’università sia esclusa dalla lista delle migliori istituzioni accademiche mondiali. La Casa Bianca ha inoltre annunciato che l’Internal Revenue Service sta valutando la revoca dello status di esenzione fiscale di Harvard, una misura che potrebbe avere gravi conseguenze economiche per l’istituto.

Questa disputa potrebbe segnare un punto di svolta nei rapporti tra le università americane e il potere federale, con implicazioni significative per la libertà accademica e il futuro degli studenti internazionali.

Alessia Gjuzi
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale all'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT)
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