Il 21 aprile 2025, alle 7:35 del mattino, Papa Francesco è spirato nella sua residenza in Vaticano, la Domus Sanctae Marthae. Aveva 88 anni. La causa ufficiale, è stata un ictus seguito da un arresto cardiaco. Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute erano peggiorate a causa di una grave polmonite bilaterale che lo aveva costretto a un lungo ricovero presso il Policlinico Gemelli. Nonostante una temporanea ripresa che gli aveva consentito di affacciarsi per la benedizione “Urbi et Orbi” a Pasqua, il suo corpo ha ceduto pochi giorni dopo.
Dopo dodici anni di guida spirituale, il Papa ha lasciato un’eredità complessa, che verrà ricordata tanto per i suoi sforzi di riforma quanto per il suo impegno verso la giustizia sociale, la pace e i poveri.
I funerali, previsti nei prossimi giorni, saranno semplici, come da desiderio del Pontefice. Il suo corpo verrà esposto per la venerazione nella Basilica di San Pietro, ma sarà poi sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in un gesto che rompe con la tradizione e conferma lo spirito anticonformista del suo pontificato. Time ha rivelato che non sarà utilizzato il tradizionale catafalco papale, e che il rito sarà essenziale, quasi sobrio.
Ma se il lutto segna la fine di un’epoca, si apre ora una fase cruciale per la Chiesa cattolica. Il Conclave, previsto entro una ventina di giorni, vedrà l’elezione del successore. Non sarà un passaggio formale: sarà una scelta che rifletterà la direzione futura della Chiesa.
Secondo quanto riportato da The Guardian, i tributi arrivano da ogni angolo del mondo. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha descritto Papa Francesco come «un messaggero di speranza, umiltà e umanità», mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha evidenziato il suo impegno verso i più vulnerabili. In Italia, il Presidente Sergio Mattarella ha espresso cordoglio, sottolineando l’importanza del suo lavoro per la Chiesa e per la società.
Diverse correnti interne si confronteranno su come proseguire l’opera del Papa, creando una competizione tra chi vorrebbe mantenere la linea riformista di Francesco e chi spinge per un ritorno alle tradizioni.
I nomi più discussi come possibili successori includono figure come Pietro Parolin, il cardinale segretario di Stato, e Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, noti per le loro posizioni moderate e riformiste. Tuttavia, il Conclave vedrà anche sfidanti più conservatori, come Robert Sarah, che potrebbero spingere per una Chiesa più tradizionalista.
Il mondo osserva con attenzione, consapevole che la scelta del prossimo Papa potrebbe segnare un altro punto di svolta storico. In questo momento di grande incertezza, la Chiesa si troverà a dover bilanciare l’eredità di Papa Francesco con le necessità di un mondo che cambia rapidamente.
La sua morte lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità che continuerà a ispirare e guidare le generazioni future. Il suo pontificato ha segnato un punto di rottura con il passato, cercando di rinnovare la Chiesa, rendendola più vicina alle persone e alle loro sofferenze quotidiane. La sua visione di una Chiesa non solo come istituzione religiosa, ma anche come attore sociale e politico, lo ha reso una figura fondamentale per il nostro tempo.
Ora, il Conclave avrà il compito arduo di scegliere una nuova guida che possa proseguire questo cammino o, al contrario, riportare la Chiesa su sentieri più tradizionali. Ma il ricordo di Papa Francesco, della sua lotta per la giustizia e della sua misericordia, rimarrà come una stella guida.