mercoledì, 30 Aprile 2025
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Strage in Yemen: 68 morti in un attacco aereo su un centro migranti

Colpita una struttura a Saada, gli Houthi parlano di “crimine di guerra”. Silenzio da Washington

La guerra in Yemen ha conosciuto un nuovo tragico capitolo con l’uccisione di 68 persone e il ferimento di almeno 47 in un attacco aereo che, secondo i ribelli Houthi, sarebbe stato condotto dagli Stati Uniti contro un centro di detenzione per migranti africani a Saada, nel nord-ovest del Paese. A riportare l’accaduto è il The Guardian. L’attacco ha colpito una struttura che, secondo quanto dichiarato dagli Houthi, era sotto la supervisione dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e della Croce Rossa. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran e da anni in conflitto con una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, hanno definito l’azione un “crimine di guerra”.

Da metà marzo, gli Stati Uniti hanno intensificato la loro offensiva contro il movimento Houthi nell’ambito dell’operazione “Rough Rider”, avviata in risposta agli attacchi contro navi commerciali israeliane e occidentali nel Mar Rosso. Gli attacchi degli Houthi sono cominciati nell’ottobre 2023, come dichiarato gesto di solidarietà con i palestinesi di Gaza. L’ultimo episodio di tale escalation ha visto il lancio di un missile balistico ipersonico verso una base aerea israeliana, abbattuto però dalle difese israeliane.

La situazione umanitaria nello Yemen resta drammatica. Il Paese è diventato un punto di transito per centinaia di migliaia di migranti provenienti da Etiopia e Somalia, diretti verso l’Arabia Saudita. I centri di detenzione come quello colpito sono spesso sovraffollati e vulnerabili. Questo non è il primo episodio: già nel 2022, una coalizione guidata dall’Arabia Saudita aveva colpito lo stesso complesso, provocando la morte di 66 persone.

Il governo statunitense, al momento, non ha rilasciato commenti sull’attacco, limitandosi a dichiarare, tramite il Comando Centrale, che per “ragioni operative” non divulgherà i dettagli delle missioni in corso. Tuttavia, la crescente intensità dei bombardamenti ha sollevato interrogativi sull’efficacia e le conseguenze di tali operazioni, soprattutto in termini di vittime civili e impatto sulla stabilità regionale.

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