mercoledì, 21 Maggio 2025
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Londra e Bruxelles firmano un nuovo accordo post-Brexit

Firmato un pacchetto di misure che rilancia le relazioni post-Brexit. Collaborazione rafforzata in ambito economico, energetico e di mobilità dei giovani

Dopo mesi di negoziati, il 20 maggio 2025 Londra e Bruxelles hanno firmato un nuovo accordo di cooperazione che segna una svolta nelle relazioni post-Brexit. Il pacchetto di intese riguarda commercio, difesa, energia, migrazione e mobilità giovanile. «Stiamo voltando pagina», ha dichiarato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen durante la cerimonia ufficiale. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha definito l’intesa «un ritorno del Regno Unito sulla scena internazionale».

Il nuovo accordo prevede una significativa riduzione dei controlli doganali e la creazione di un’area sanitaria e fitosanitaria comune. L’obiettivo è facilitare l’esportazione di prodotti alimentari, migliorando la disponibilità e i prezzi nei supermercati britannici. Starmer ha tuttavia escluso un rientro nel mercato unico o nell’unione doganale, definendo queste opzioni come “linee rosse” da non superare, come scrive CNN.

Il contesto internazionale, dalla guerra in Ucraina all’instabilità negli Stati Uniti, ha favorito una cooperazione rafforzata in materia di sicurezza. Il Regno Unito potrà partecipare a programmi europei per appalti e missioni militari, contribuendo a una maggiore preparazione collettiva.

L’intesa introduce anche un nuovo schema di mobilità per studenti e giovani professionisti sotto i 30 anni, che potranno studiare e lavorare oltreconfine. Il programma sarà a numero chiuso e a durata limitata, secondo le condizioni stabilite da Londra per mantenere il controllo sui flussi migratori.

Per quanto riguarda la pesca, è previsto l’accesso reciproco alle acque territoriali fino al 2038. Londra ha assicurato che le quote destinate all’UE resteranno invariate e ha annunciato nuovi investimenti nel settore ittico nazionale.

In ambito energetico, l’accordo apre il mercato elettrico europeo al Regno Unito e stabilisce un percorso per l’integrazione dei mercati del carbonio, con l’obiettivo di evitare dazi ambientali e promuovere obiettivi climatici condivisi.

A Bruxelles l’accordo è stato accolto positivamente. In patria, però, il primo ministro ha ricevuto critiche da parte dei sostenitori della Brexit. Nigel Farage, leader del Partito Riformista, ha parlato di una «resa a Bruxelles». Tuttavia, i sondaggi più recenti indicano un’opinione pubblica britannica più favorevole a un rafforzamento dei legami con l’Unione Europea.

Il nuovo accordo segna un momento di distensione, ma restano sfide politiche e divergenze interne da affrontare nei prossimi mesi.

Alessia Gjuzi
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale all'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT)
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