Le tensioni diplomatiche tra Israele e alcuni storici alleati occidentali hanno raggiunto un nuovo punto critico. A riportare la notizia è il The Guardian. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha apertamente accusato Keir Starmer, Emmanuel Macron e Mark Carney – rispettivamente leader di Regno Unito, Francia e Canada – di “incoraggiare Hamas” per aver chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e la rimozione delle restrizioni agli aiuti umanitari.
In un video pubblicato giovedì sera su X, Netanyahu ha espresso il suo sdegno per le pressioni internazionali, affermando che Hamas mira alla distruzione dello Stato ebraico e che le richieste occidentali di una tregua non farebbero altro che rafforzare il gruppo islamista.
Londra, Parigi e Ottawa hanno criticato con forza l’operato di Israele a Gaza, definendolo “atroce” e minacciando azioni concrete nel caso non venga cambiata rotta. Il Regno Unito ha già sospeso i negoziati per un nuovo accordo di libero scambio e ha imposto sanzioni ad alcuni coloni israeliani, in risposta a retoriche definite “mostruose” da parte di ministri israeliani, che hanno invocato la “pulizia” di Gaza.
Il contesto è ulteriormente aggravato dall’uccisione di due diplomatici israeliani a Washington DC, evento che Netanyahu ha citato per sottolineare i pericoli a cui Israele è sottoposto. L’attacco, definito “antisemita” da Starmer, ha suscitato reazioni di solidarietà da parte dei governi occidentali, ma non ha smorzato le critiche verso la condotta militare israeliana.
Il ministro delle Forze Armate britannico, Luke Pollard, ha ribadito venerdì la posizione del Regno Unito: piena condanna degli attacchi contro Israele, ma anche la necessità urgente di un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e l’accesso immediato agli aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza. «È l’unico modo per garantire un futuro sicuro sia agli israeliani che ai palestinesi», ha affermato Pollard, sottolineando il rispetto per il diritto di Israele all’autodifesa, ma nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.
Il confronto tra Israele e i suoi alleati sembra destinato a protrarsi, con posizioni sempre più inconciliabili tra chi invoca una risposta militare dura al terrorismo e chi chiede il rispetto dei diritti umani e un’immediata soluzione diplomatica per fermare la crisi umanitaria in corso a Gaza.