lunedì, 17 Novembre 2025
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I rapporti bilaterali della cultura: gli eventi che uniscono l’Italia e la Russia

Dalla letteratura al cinema alla danza, sono molteplici i legami culturali e i momenti di festa che avvicinano il popolo italiano e quello russo

L’albero centenario del rapporto tra Italia e Russia ha molti rami, molti nodi e ha attraversato molte stagioni, ma le sue linfe vitali, la lingua russa e la lingua italiana, si mescolano ancora oggi, in occasione degli eventi della XXV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, della XXIV edizione dell’International Documentary Film Festival Flahertiana e del VI Progetto Culturale Internazionale “Stagioni Nureev” di Casa Russa a Roma.

Sia a Mosca sia a San Pietroburgo, come riferiscono l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, è stato celebrato Andrea Camilleri per il centenario della sua nascita con mostre, una lezione pratica di lettura e la proiezione di un documentario. Non è tutto: la lingua dell’italianità non si presenta esclusivamente come mezzo per apprezzare la musica di Puccini e il cinema di Rossellini, Pasolini e Comencini, ma anche come vera e propria protagonista, negli eventi “Dall’aria al cappuccino: le parole italiane che hanno conquistato il mondo” del club di conversazione italiano nello spazio Soobščestvo e “La lingua italiana nei cinque continenti. Storia delle diaspore italiane”, tenutosi presso l’Associazione per la collaborazione internazionale.

Le incredibili avventure (o la matta, matta, matta corsa) degli italiani in Russia, però, non si fermano solo a Mosca e San Pietroburgo, ma fanno tappa anche a Perm’. Il mese scorso, si è tenuta nella città la XXIV edizione dell’International Documentary Film Festival Flahertiana, al quale hanno partecipato due lungometraggi italiani, Giro di Banda di Daniele Cini e Cose che accadono sulla terra di Michele Cinque.

Svetlana Khokhryakova sul Moskovskij Komsomolets ha tracciato un resoconto delle pellicole e degli interventi delle pellicole e degli interventi dei registi, raccontando, attraverso i due documentari, un’Italia che esce dall’abituale narrativa che la caratterizza nel resto del mondo. Del lungometraggio di Michele Cinque racconta le atmosfere quasi western di un Lazio che combatte contro la desertificazione e di una moderna famiglia di cowboy alle prese con la parte più selvaggia della natura: «Si penserebbe che i cowboy siano vissuti esclusivamente in America» osserva, «ma Michele Cinque rivela che sono esistiti prima in Italia».

Daniele Cini ha invece conquistato il pubblico con la storia del talentuoso Cesare Dell’Anna e della sua banda itinerante, storia che gli è valsa il premio del pubblico e una menzione speciale della giuria per la narrazione vivida e la sua celebrazione della musica.

Ma non è solo la Russia a festeggiare i suoi legami con l’Italia: il 16 marzo 2024, RIA Novosti racconta la proiezione del film “Rudolf Nureev. Isola di altrove” di Tat’jana Malova per l’ottantaseiesimo anniversario dalla nascita di Rudol’f Chametovič Nureev nella Casa Russa a Roma. «L’amore per il balletto russo è ancora molto vivo in Italia» afferma la direttrice di Casa Russa a Roma, Darija Puškova, per commentare l’entusiasmo del pubblico all’evento.

Questi non sono che pochi esempi, ma ce ne sono a centinaia, della continuità del legame linguistico e culturale tra Italia e Russia, che supera la politica, ha radici profonde e sempre nuovi germogli.

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