In risposta alle preoccupazioni espresse dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo all’immigrazione illegale e al traffico di droga attraverso il confine canadese, il governo canadese ha annunciato una serie di misure per rafforzare la sicurezza e prevenire l’ingresso non autorizzato nel paese.
Il piano prevede, secondo quanto riporta Politico, l’istituzione di una “task force” congiunta tra Ottawa e Washington, focalizzata sul contrasto al crimine organizzato transnazionale. Questa iniziativa mira a rispondere alle preoccupazioni del Tycoon riguardo alla sicurezza del confine e a dissuaderlo dall’imporre tariffe del 25% sulle merci canadesi. Il piano include un investimento di 1,3 miliardi di dollari canadesi (870 milioni di euro) per potenziare la sicurezza al confine, con l’acquisto di torri di sorveglianza, elicotteri, droni e l’assunzione di personale aggiuntivo. Inoltre, la Canada Border Services Agency (CBSA) otterrà nuovi poteri per ispezionare le esportazioni, concentrandosi sulla riduzione della produzione di fentanyl all’interno del paese degli aceri.
Parallelamente, riporta Reuters, il governo canadese ha annunciato modifiche alle leggi sull’immigrazione per consentire l’annullamento di documenti in interesse pubblico, accelerare il sistema di asilo e porre fine alla pratica del “flagpoling”. Queste misure sono state adottate per affrontare le minacce di Trump di imporre tariffe del 25% se non venisse controllato l’ingresso di migranti e droghe.
La Associated Press riferisce come il premier dell’Ontario, Doug Ford, abbia espresso preoccupazione per le proposte di Trump di imporre tariffe del 25% su tutti i prodotti canadesi, definendole un potenziale “disastro” per le economie di entrambi i Paesi, data l’integrazione profonda delle rispettive catene di approvvigionamento, in particolare nel settore automobilistico. Ford ha avvertito che tali tariffe avrebbero un impatto negativo sul mercato azionario, attirando probabilmente l’attenzione del prossimo inquilino della Casa Bianca. In risposta alle dichiarazioni di Trump secondo cui il Canada potrebbe diventare il 51° stato degli Stati Uniti, Ottawa ha sottolineato la sua sostanziale relazione commerciale e ha evidenziato lo squilibrio nei deficit commerciali. Il governo canadese intende rafforzare la sicurezza al confine e la cooperazione con Washington per mitigare la minaccia di tariffe.