mercoledì, 14 Maggio 2025
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Putin sfila con Xi a Mosca: parata militare e droni sotto gli occhi del mondo

Alla Giornata della Vittoria, la Russia celebra l’alleanza con la Cina e mostra la nuova tecnologia bellica.

Vladimir Putin ha presieduto le celebrazioni per la Giornata della Vittoria in Piazza Rossa, in un clima segnato da massime misure di sicurezza e forti tensioni sul fronte ucraino.

Secondo quanto riportato dalla BBC, il presidente russo ha sfruttato l’occasione per rafforzare la narrativa che lega la Seconda Guerra Mondiale all’attuale invasione dell’Ucraina, affermando che l’intero Paese sostiene la cosiddetta «operazione militare speciale», ormai giunta al suo quarto anno.

Uno dei momenti più simbolici della giornata è stata la presenza del presidente cinese Xi Jinping, accompagnato da oltre cento soldati cinesi in marcia, mentre veniva ostentato il nastro di San Giorgio, simbolo russo controverso e vietato in diversi Paesi dell’Europa orientale. Putin ha definito il popolo cinese «coraggioso», evidenziando la solidità dei rapporti tra Mosca e Pechino in un contesto di scontro crescente con l’Occidente. La televisione di stato russa ha parlato di una relazione al suo «massimo storico».

Per la prima volta, una colonna di camion con droni da combattimento ha sfilato nella parata, sottolineando il ruolo centrale che questa tecnologia ha assunto sul campo ucraino. In totale, circa 11.000 militari hanno partecipato alla cerimonia, inclusi 1.500 veterani del conflitto in corso.

In occasione dell’evento, il Cremlino ha annunciato una tregua unilaterale di tre giorni, presentata come un gesto di apertura. Kyiv, però, l’ha liquidata come «una messa in scena teatrale». Il presidente ucraino Volodymyr  Zelensky ha affermato che la Russia ha violato ripetutamente la tregua sin dalla sua entrata in vigore, la notte tra l’8 e il 9 maggio, con migliaia di attacchi documentati, tra cui quasi 4.000 bombardamenti solo nel secondo giorno.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso speranza per un cessate il fuoco completo entro il weekend, auspicando un’estensione della tregua a 30 giorni: «Ora la palla è nel campo di Mosca», ha dichiarato.

In un clima di tensioni crescenti sul fronte orientale, ha attirato particolare attenzione la presenza di leader come Lula, Maduro e Vučić. Quest’ultimo, presidente della Serbia — Paese candidato all’ingresso nell’UE — ha riconosciuto che la sua partecipazione all’evento potrebbe avere ripercussioni politiche.

Putin, nel suo discorso, ha ribadito che la Russia «è e sarà una barriera indistruttibile contro nazismo, russofobia e antisemitismo», ma continua ad accusare falsamente il governo ucraino di simpatie naziste. Intanto, Zelensky ha ribadito la disponibilità a una tregua vera: «Niente missili, niente droni. Solo pace reale».

Carla Cuarto
Studentessa del Corso di Laurea in Economia e Management
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