Dopo diverse ipotesi, il Pentagono ha confermato che l’affondamento dell’incrociatore russo Moskva è avvenuto a seguito di un attacco missilistico da parte di Kiev.
L’unità si trovava a circa 65 miglia a sud di Odessa.
Secondo quanto riportato dalla BBC, funzionari senza nome avrebbero dichiarato che l’Ucraina ha chiesto informazioni agli Stati Uniti in merito alla presenza di una nave che si trovava a sud di Odessa.
Dopo l’avvenuta conferma che si trattava dell’incrociatore Moskva, Kiev avrebbe attaccato la nave con due missili.
La versione di Mosca sarebbe diversa. Come dichiarava il Ministro della Difesa russo, le munizioni a bordo della nave esplodendo avrebbero provocato un incendio, a seguito del quale la nave si sarebbe capovolta in mare.
A seguito delle operazioni di soccorso dei membri dell’equipaggio, gravemente danneggiato, sarebbero state messe in atto le operazioni di traino della nave in un porto sicuro.
Tuttavia, il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha smentito i precedenti rapporti dei media in merito alle informazioni fornite dagli Stati Uniti sulle posizioni dell’incrociatore russo.
«Non forniamo informazioni sulla posizione dei principali leader militari sul campo di battaglia o partecipiamo alle decisioni di targeting dei militari ucraini» ha dichiarato.
La smentita è arrivata anche dal Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca (NSC), che ha negato di voler aiutare l’Ucraina a colpire gli alti ufficiali russi. “Non forniamo informazioni con l’intento di uccidere i generali russi,” dichiara il portavoce del NSC Adrienne Watson.