La coppia era bloccata da giorni senza acqua corrente ed elettricità, ed è questo che ha spinto i due a tentare una disperata fuga il 9 marzo, finendo per attraversare ben 7 volte pur di non lasciare nessun cane indietro, il ponte che i soldati ucraini stavano presidiando per aiutare i civili ad allontanarsi dal fuoco incessante dell’artiglieria russa.
Tikha e Lee non avrebbero mai pensato di dover compiere una scelta simile, ma la fuga si è resa inevitabile nel momento in cui il rifugio è rimasto senza provviste, e la vita della coppia, così come quella dei cani, gatti ed altri animali era a rischio per mancanza di fonti di sostentamento primarie.
Così Snizhana Bugryk, un’amica che collaborava con la coppia nella ricerca di animali abbandonati e disabili per il rifugio, ha suggerito loro di non attendere oltre. Infatti Tikha afferma: «Snizhana ha detto che dovevamo andarcene subito o saremmo stati uccisi, che questa era l’ultima possibilità per noi e per gli animali di sopravvivere. E aveva ragione, la nostra casa è stata poco dopo al centro di forti scontri tra le forze ucraine e quelle russe».
Il rifugio distava circa 2 miglia dal ponte, e ci sono volute 3 ore per raggiungerlo coi cani al seguito, in quanto alcuni di essi camminavano con sedie a rotelle apposite, ed altri erano così spaventati dal rumore delle bombe e delle armi da fuoco, che hanno spezzato il proprio guinzaglio e sono scappati.
Giunti al posto di blocco ucraino in corrispondenza del ponte, Tikha e Lee sono stati aiutati dai soldati a caricare su un minibus i cani e gli altri animali che erano riusciti a portare con loro, e si sono recati in un quartiere a sud-ovest di Kiev, dove era stata messa a loro disposizione una sauna sul lato di una casa.
«Siamo stati nella sauna per cinque giorni, ma ogni giorno Anastasiya è andata al posto di blocco ucraino e ha chiesto che le fosse permesso di passare per andare a prendere i cani fuggiti. Ogni giorno il comandante al posto di blocco rifiutava e ogni giorno lei tornava. Alla fine ci hanno lasciati passare», riferisce Lee.
Una volta attraversato il ponte, i due hanno prelevato altri cani da un rifugio abbandonato e ritrovato nella loro vecchia casa tutti i cani fuggiti, ed in due viaggi li hanno condotti fuori da Irpin, nonostante i bombardamenti sempre più frequenti.
La foto scattata a Tikha sul ponte è diventata virale, ed è ad oggi uno dei simboli della ferocia della guerra e della dignità degli ucraini, anche nei momenti di maggiore vulnerabilità.