mercoledì, 11 Dicembre 2024
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Ucraina: la coppia fuggita da Irpin con 19 cani

Anastasiya Tikha e Arthur Lee si sono fatti largo tra le bombe pur di portare in salvo tutti gli animali del loro rifugio

«Avevamo troppo da fare per aver paura». Queste le parole di Anastasiya Tikha, una studentessa di veterinaria di 20 anni e suo marito Arthur Lee, di 26 anni, i quali da 4 anni gestiscono un rifugio per animali ad Irpin, città 13 miglia a nord di Kiev.

La coppia era bloccata da giorni senza acqua corrente ed elettricità, ed è questo che ha spinto i due a tentare una disperata fuga il 9 marzo, finendo per attraversare ben 7 volte pur di non lasciare nessun cane indietro, il ponte che i soldati ucraini stavano presidiando per aiutare i civili ad allontanarsi dal fuoco incessante dell’artiglieria russa.

Tikha e Lee non avrebbero mai pensato di dover compiere una scelta simile, ma la fuga si è resa inevitabile nel momento in cui il rifugio è rimasto senza provviste, e la vita della coppia, così come quella dei cani, gatti ed altri animali era a rischio per mancanza di fonti di sostentamento primarie.

Così Snizhana Bugryk, un’amica che collaborava con la coppia nella ricerca di animali abbandonati e disabili per il rifugio, ha suggerito loro di non attendere oltre. Infatti Tikha afferma: «Snizhana ha detto che dovevamo andarcene subito o saremmo stati uccisi, che questa era l’ultima possibilità per noi e per gli animali di sopravvivere. E aveva ragione, la nostra casa è stata poco dopo al centro di forti scontri tra le forze ucraine e quelle russe».

Il rifugio distava circa 2 miglia dal ponte, e ci sono volute 3 ore per raggiungerlo coi cani al seguito, in quanto alcuni di essi camminavano con sedie a rotelle apposite, ed altri erano così spaventati dal rumore delle bombe e delle armi da fuoco, che hanno spezzato il proprio guinzaglio e sono scappati.

Giunti al posto di blocco ucraino in corrispondenza del ponte, Tikha e Lee sono stati aiutati dai soldati a caricare su un minibus i cani e gli altri animali che erano riusciti a portare con loro, e si sono recati in un quartiere a sud-ovest di Kiev, dove era stata messa a loro disposizione una sauna sul lato di una casa.

«Siamo stati nella sauna per cinque giorni, ma ogni giorno Anastasiya è andata al posto di blocco ucraino e ha chiesto che le fosse permesso di passare per andare a prendere i cani fuggiti. Ogni giorno il comandante al posto di blocco rifiutava e ogni giorno lei tornava. Alla fine ci hanno lasciati passare», riferisce Lee.

Una volta attraversato il ponte, i due hanno prelevato altri cani da un rifugio abbandonato e ritrovato nella loro vecchia casa tutti i cani fuggiti, ed in due viaggi li hanno condotti fuori da Irpin, nonostante i bombardamenti sempre più frequenti.

La foto scattata a Tikha sul ponte è diventata virale, ed è ad oggi uno dei simboli della ferocia della guerra e della dignità degli ucraini, anche nei momenti di maggiore vulnerabilità.

Francesca Nardella
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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