venerdì, 22 Novembre 2024
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La Turchia cambia nome ufficiale: “Türkiye” per non esser più scambiata per un tacchino

Appena approvato dalle Nazioni Unite, il nuovo nome ufficiale della Turchia si aggiunge alla lunga lista di ragioni per cui all’estero se ne sta parlando così tanto

Lo scorso mercoledì le Nazioni Unite hanno ufficializzato la richiesta pervenuta da parte turca di cambiare il nome con cui all’estero ci si potrà riferire alla Repubblica di Turchia. Dal primo di giugno, infatti, usare ‘Turkey,’ ‘Turkei’ and ‘Turquie’ non sarà più possibile, ma servirà adattarsi alla versione ufficializzata “Türkiye”, che nel paese è già in uso dal 1923. Così, da questo mese, sulle etichette dei prodotti importati si leggerà “Made in Türkiye” invece di “Made in Turkey”. Turkey in inglese, infatti, significa anche tacchino.

“Non è una questione di accettare o meno” ha commentato il portavoce dell’ONU, Stephane Dujarric a CNN. “Ogni stato è libero di scegliere come chiamarsi. Non succede ogni giorno, ma non è qualcosa di insolito”.

La scelta è motivata dalla campagna di rebranding che, dallo scorso dicembre, è sostenuta dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo cui il nuovo nome meglio si addice a rappresentare la cultura e i valori turchi. L’obiettivo è quello di modificare la percezione a livello internazionale della Turchia e questo, secondo alcuni, avrebbe a che fare con le traduzioni associate al nome “Turkey” che, in inglese, viene tradotto come “tacchino”, lo stesso che viene servito in tavola dagli americani nel Giorno del Ringraziamento. Non solo, secondo quanto riportano il The Guardian e l’emittente nazionale turca TRT World, cercare “Turkey” sul Cambridge Dictionary porterebbe ad associare la Turchia alle definizioni che vengono riportate, tra cui “qualcosa che fallisce miseramente” e “una persona stupida e ridicola”.


In ogni caso, sempre stando a quanto sostenuto dalla televisione turca, ciò che si conclude è che lo stato abbia optato per un nuovo nome perché deciso nel voler “determinare da sé come farsi identificare dagli altri”.

Elena Consuelo Godi
Studentessa della facoltà di Economia e management internazionale
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