L’uscita di Ms Marvel è considerata una “gioiosa” fetta di “storia della cultura pop”: la prima storia di supereroi musulmani. La protagonista Kamala Kahn è un adolescente che, vive a Jersey City, frequenta il liceo, è una gamer, un’autrice di fanfiction e una nerd appassionatissima. Fan sfegatata di Captain Marvel vive in simbiosi con l’amico Bruno, un genio della tecnologia che crea sempre nuovi prototipi.
Kamala Kahn lotta per integrarsi al liceo fino a quando, la sua vita si stravolge: acquisisce dei superpoteri e diventa Ms Marvel.
All’inizio della serie la protagonista affronta la verità: solitamente non sono le ragazze come lei a salvare il mondo, ma le cose ben presto cambiano quando si imbatte in un vecchio braccialetto che apparteneva alla bisnonna, ritenuta mistica. Sarà proprio questo braccialetto a liberare i poteri legati alla sua eredità pakistana. I suoi superpoteri sono una metafora dell’espansione di ciò che siamo al di là delle aspettative familiari e sociali.
La serie riflette con umorismo e sensibilità il divario culturale tra i genitori radicati alla tradizione e i figli in bilico tra il loro senso di identità e il desiderio di adattarsi.
Il personaggio di Kahn appare per la prima volta nel 2014, in una serie a fumetti, la rivista Rolling Stone descrive il personaggio come: “un’aggiunta grandiosa alla schiera dei supereroi Marvel”.
Questo nuovo supereroe è interpretato da una figura nuova nel mondo dello spettacolo, l’attrice pakistano-canadese Iman Vellani. L’attrice ha ottenuto il ruolo grazie ad un casting aperto durante il suo ultimo giorno di scuola, lei stessa sostiene che il tema principale dello show sia sovvertire le aspettative e gettare via tutte le etichette, per diventare se stessi. Inoltre, aggiunge, che si era distaccata dalle sue origini pakistane prima di ottenere il ruolo nello show.
La serie è stata considerata da molti una ventata d’aria fresca, distaccandosi effettivamente da ciò che erano stati i supereroi Marvel fino ad oggi, portando sullo schermo creativi di origini sud-asiatica. Il comico britannico-pakistano Bisha K Ali e il duo belga Adil & Bilall hanno scritto la serie, sono stati influenzati creativamente da Michel Gondry e Edgar Wright, ma il tutto sottolinea un amore profondo per la cultura sud-asiatica.
Lucy Mangan, critico televisivo del giornale sostiene che l’attrice sembra nata per questa avventura, sembra il suo destino.
La rivista Empire reputa la serie spumeggiante e divertente, l’apertura è leggera adatta sia per adulti che adolescenti, la serie è un’aggiunta avvincente e unica.
Si può dire davvero che questo è il supereroe che mancava, di cui non si sapeva di avere bisogno e di cui ora non si può più fare a meno.