Il Ministro della Difesa russo Sergej Kužugetovič Šojgu, dopo un rapporto del comandante generale russo di tutte le truppe e forze militari russe impegnate nel conflitto in Ucraina, Sergej Surovikin, nominato nell’ottobre 2022, ha ordinato la ritirata delle truppe russe da Kherson, città dell’Ucraina orientale occupata già nei primi giorni dell’invasione. Ciò è quanto riportato dall’agenzia russa Ria Novosti.
Come confermato sul sito ufficiale del Ministero della Difesa russo, Il generale Surovikin, nel suo rapporto, ha rivendicato gli obiettivi raggiunti dall’esercito russo, definendo la situazione nell’area coinvolta dall’operazione speciale generalmente sotto controllo, precisando inoltre che le capacità di combattimento delle truppe russe sono presumibilmente aumentate grazie alla mobilitazione avviata a settembre e ai volontari, rinforzi che hanno consentito di riprendere le offensive in alcune aree.
Le difficoltà riscontrate riguardano principalmente Il centro regionale e gli insediamenti adiacenti, di cui completo rifornimento è complicato e continuamente ostacolato. L’Ucraina, parallelamente, continua ad andare con i piedi di piombo, reagendo con cautela alla decisione dell’esercito russo, benché esperti e analitici militari si aspettassero uno sviluppo simile.
Il ritiro dalla riva destra del fiume Dnepr rappresentava una strategia logica dopo che l’offensiva ucraina, avvenuta nella regione di Kharkiv, ha palesato la scarsità o assoluta mancanza di truppe della Russia. È perciò facile dedurre, secondo Rob Lee, analista dell’American Institute for Foreign Policy Studies, che a richiedere questa ritirata sia stato il generale Sergej Surovikin stesso.
Al riguardo, in un’intervista con l’agenzia americana Reuters, si è espresso il consigliere del capo dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhail Podolyak, il quale dichiara che alcune forze nemiche si trovano ancora a Kherson e, perciò, «finché non ci sarà la bandiera ucraina a sventolare su Kherson, non ha senso parlare di ritiro delle truppe russe».
Benché le autorità russe abbiano più volte accennato alla possibilità di utilizzare qualsiasi mezzo per difendere l’integrità territoriale, nel caso della ritirata da Kherson, tale retorica sembra non essere valida e perciò utilizzata. Come riporta la BBC Russian News, il comandante del raggruppamento russo avrebbe evidenziato i vantaggi che deriverebbero dalla ritirata dalla città ucraina di Kherson, motivando la necessità di un ritiro immediato delle truppe con un successivo loro ridispiegamento in altre parti del fronte: «Si libereranno alcune forze e mezzi che saranno utilizzati per operazioni attive, compreso l’ordine offensivo, in altre direzioni nell’area dell’operazione».