Il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro canadese Justin Trudeau si sono incontrati mercoledì scorso in occasione del vertice del G20 in Indonesia.
Secondo quanto riporta Le Figaro, il leader canadese ha dichiarato in una conferenza stampa dopo il loro incontro di aver discusso con il Presidente cinese sulla questione dell'”interferenza” della Cina negli affari interni del Canada. «Ho sollevato la questione delle interferenze con i nostri cittadini, è importante poter dialogare su questo tema», ha dichiarato Justin Trudeau dopo l’incontro bilaterale.
La scorsa settimana, Justin Trudeau aveva già dichiarato che la Cina stava facendo «giochi aggressivi» con la democrazia e le istituzioni canadesi, dopo la pubblicazione di un rapporto del canale Global News che denunciava interferenze nel processo elettorale nel Paese della foglia d’acero, in particolare durante le elezioni federali del 2019. La polizia federale locale aveva indicato giovedì scorso che stava anche conducendo un’indagine sulle stazioni di polizia che sarebbero state create illegalmente dalla Cina in Canada per controllare i cinesi esiliati o espatriati. Interrogato sull’incontro, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha dichiarato di non avere informazioni da rivelare.
Tuttavia, grazie a un video postato su Twitter dal canale cinese CTV, il mondo ha potuto assistere a una discussione tra Xi Jinping e Justin Trudeau, durante la quale il presidente cinese ha espresso il suo disappunto nei confronti del primo ministro canadese. Secondo il presidente cinese, Justin Trudeau avrebbe fatto trapelare alla stampa il contenuto della loro conversazione privata. Nel video, Xi Jinping ha dichiarato: «tutto ciò di cui abbiamo discusso è stato divulgato alla stampa, non è appropriato». Ha aggiunto che «la conversazione non si è svolta in questo modo», mettendo in dubbio la veridicità del resoconto della stampa sull’incontro. Justin Trudeau ha poi risposto che spera che Cina e Canada «continuino ad avere discussioni costruttive, anche se non siamo d’accordo su tutto», prima che Xi Jinping replicasse dicendo che «dobbiamo prima concordare i termini della discussione».
Queste tensioni tra Canada e Cina sull’aspetto privato delle conversazioni diplomatiche difficilmente miglioreranno le relazioni tra i due Paesi, già complicate negli ultimi anni. Nel 2018, le autorità giudiziarie canadesi hanno arrestato la figlia del fondatore di Huawei, Meng Wanzhou, su richiesta degli Stati Uniti, che ne hanno chiesto l’estradizione. Alla fine è rimasta bloccata in Canada per tre anni, prima di essere autorizzata a tornare in Cina dopo un reciproco scambio di prigionieri tra Ottawa e Pechino. Ma la vicenda ha offuscato a lungo le relazioni tra i due Paesi.
Allo stesso tempo, il Canada si sta avvicinando sempre più alla posizione statunitense di confronto sistemico con la Cina. Nel maggio 2022, ad esempio, il Canada ha bandito dal proprio territorio due importanti società cinesi, ZTE e Huawei, considerate da molti Paesi occidentali come aziende che potrebbero essere utilizzate dalla Cina per spiare le telecomunicazioni americane o europee.
Va notato, tuttavia, che non è la prima volta che discussioni diplomatiche pubblicizzate causano tensioni tra i capi di Stato.