Martedì 6 dicembre, al mattino, è scoppiato un grave incendio in un deposito di petrolio vicino all’aeroporto di Kursk. Secondo Roman Starovoit, capo della regione, l’aeroporto è stato attaccato da un drone.
Come riportato dall’agenzia di informazione internazionale russa Ria Novosti, un drone ha attaccato un aeroporto nella regione di Kursk, episodio che trova conferma anche nelle dichiarazioni del governatore Roman Starovoit locale nel suo canale Telegram: «Una cisterna di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco a causa dell’attacco dei droni. Non ci sono state vittime. L’incendio è stato circoscritto. Tutti i servizi speciali stanno lavorando sul posto», ha scritto Starovoit.
Già nella mattinata di lunedì 5 novembre, due aeroporti militari in territorio russo sono stati attaccati con esplosioni vicino a Rjazan’ e a Engel’s. Entrambe le basi aeree ospitano aerei strategici in grado di trasportare armi nucleari. Il resoconto pubblicato sul sito del Ministero della Difesa Russo racconta di militanti ucraini che hanno tentato di attaccare gli aeroporti militari nelle regioni di Saratov e Rjazan’: per l’attacco, sarebbero stati utilizzati droni di fabbricazione sovietica, ma l’aviazione russa ha utilizzato la difesa aerea per abbattere i droni, che volavano a bassa quota.
Tre militari dello staff tecnico sono stati uccisi nell’attacco e altri quattro sono rimasti feriti. Due velivoli hanno riportato lievi danni al rivestimento dello scafo. Le autorità russe hanno citato gli attacchi dei droni ucraini come causa degli incidenti. Sempre secondo il ministero, sono stati intercettati dalla difesa aerea russa, ma la caduta dei rottami ha provocato la morte di tre militari e il danneggiamento dello scafo di due aerei.
Come approfondito dal servizio d’informazione della BBC Russian News, l’aeroporto di Kursk si trova entro i confini della città, a circa 7 km a est del centro. Si trova a circa 100 km in linea retta dal punto più vicino al confine ucraino. È utilizzato da aerei civili e militari. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, l’aeroporto non serve voli civili e i cieli sopra di esso sono chiusi all’aviazione civile. L’aeroporto di Kursk è già stato preso di mira in passato. Il 6 agosto, le autorità russe hanno dichiarato di aver sventato un tentativo di sabotaggio all’aeroporto, senza fornire in seguito ulteriori dettagli.