sabato, 23 Novembre 2024
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Summit USA-Africa: 49 leader africani a Washington

Tra il 13 e il 15 dicembre il Presidente americano Biden ha incontrato 49 rappresentanti africani a Washington. Così gli Stati Uniti cercano di riprendere terreno in Africa

Tra il 13 e il 15 dicembre si è tenuto a Washington DC il summit USA-Africa, conferenza internazionale presieduta dal Presidente Joe Biden. Si è trattato di un summit fondamentale che ha visto protagonista l’Africa, rappresentata da 49 leader del continente.

La conferenza si è aperta con un discorso del Presidente americano che ha affermato come «l’Africa ridisegnerà il futuro, non solo per il popolo africano, ma per il mondo intero. Il successo dell’Africa è il successo del mondo».

Le parole altisonanti scelte da Biden descrivono appieno il crescente ruolo che l’Africa ha e avrà nello scenario internazionale: in primis, perché viene definito “il continente del futuro”, dato che entro il 2050 vi vivrà un quarto della popolazione mondiale con un’età media di 18 anni e, in secundis, per le prospettive di sviluppo economico e di potenzialità per la transizione ecologica.

Dato l’emergente peso geopolitico del gli Stati Uniti non possono esimersi dall’intrattenere rapporti con i Paesi africani. La forte ingerenza in Africa di attori come Cina e Russia ha sicuramente spinto l’amministrazione Biden a cercare di rafforzare i legami con un’area del globo non considerata tra le priorità strategiche nazionali.

Il primo partner commerciale dell’Africa, infatti, è proprio la Cina, la quale sta tessendo un’importante rete di infrastrutture portuali, ferroviarie ed energetiche per dare vita ad una Via della Seta africana. Inoltre, iniziative come l’annullamento del debito sovrano di alcuni Stati africani o la fornitura di elettricità e dispositivi digitali ha accresciuto il soft power cinese.

D’altra parte, anche gli accordi militari stabiliti tra alcuni Paesi africani – specialmente nell’area del Sahel – con la Russia hanno visto il ritiro di forze occidentali nella regione, a scapito dunque della presenza americana. Gli USA continuano a mantenere il controllo dei cosiddetti “colli di bottiglia”, punti nevralgici del traffico commerciale mondiale, ma questo non basta per mantenere rapporti proficui con il continente.

Alla luce delle nuove minacce, pertanto, il Presidente Biden ha affermato che offrirà 55 miliardi di dollari all’Africa nei prossimi tre anni. Più nello specifico, sono stati previsti all’interno del Business Forum USA-Africa ingenti investimenti da parte delle compagnie americane in settori critici come sanità, energia, agricoltura, reti stradali e digitale. Inoltre, saranno previsti dei supporti finanziari ai membri della diaspora africana residenti negli Stati Uniti, in modo tale da aumentare l’ammontare delle rimesse dei migranti.

Altre tematiche affrontate dal summit riguardano invece la promozione dei diritti umani e della democrazia in Africa. In un incontro a porte chiuse con i capi di stato africani che terranno elezioni politiche nel 2023, Biden ha sottolineato la necessità di tenere elezioni libere e democratiche affinché il continente raggiunga gli standard internazionali.

Nel terzo giorno di summit, invece, si è discusso dell’importanza di assicurare la sicurezza alimentare in tutta l’Africa, mitigando gli effetti del cambiamento climatico e delle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina.

Tuttavia, l’Africa sta cercando di emergere come attore internazionale indipendente dalla competizione delle superpotenze, per cui l’intervento americano potrebbe essere arrivato troppo tardi.

Sara Oldani
Studentessa di Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale
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