giovedì, 25 Aprile 2024
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Scandalo Qatar-Ue: parlamentari accusati di corruzione

Negli ultimi giorni, all’interno del Parlamento europeo, è esploso uno scandalo in seguito ad un’inchiesta, condotta dalla magistratura belga su un’organizzazione criminale gestita dal Qatar che avrebbe coinvolto diversi parlamentari, attualmente in arresto per corruzione

La Procura Federale belga ha arrestato, martedì 13 dicembre, diverse figure di spicco del Parlamento europeo accusate di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione ad un’organizzazione criminale per conto del Paese del Golfo.

L’organizzazione, secondo i magistrati di Bruxelles, si sarebbe infiltrata nel cuore del Parlamento europeo e avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche dell’Ue.

L’inchiesta è stata condotta dalla magistratura belga, in seguito al sospetto che «terzi in posizioni politiche e\o strategiche all’interno del Parlamento europeo abbiano ricevuto ingenti somme di denaro o offerto doni sostanziali per influenzare le decisioni del Parlamento», riporta il Time.

Tra la mattina di venerdì’ 9 dicembre e il giorno 12 dicembre, la polizia belga ha effettuato almeno 20 irruzioni in case e uffici parlamentari, sequestrando 1,5 milioni di euro in contanti, oltre a computer e telefoni.

Ad essere coinvolti nell’inchiesta sono, nello specifico, i politici dell’ala socialdemocratica del Parlamento. Tra i nomi di spicco vi sono la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili e l’eurodeputato Marc Tarabella.

Eva Kaili è stata fin da subito sospesa dal ruolo e arrestata, nonostante l’immunità parlamentare, in quanto sono state rinvenute nel suo appartamento alcune centinaia di migliaia di euro, che sarebbero stati ricevuti dal Qatar per influenzare la reputazione del paese in Europa.

Il Qatargate, soprannominato così dalla stampa internazionale, vede coinvolti anche quattro italiani: l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini, il direttore della Ong “No peace without justice” Niccolò-Figà Talamanca e Francesco Giorgi, assistente parlamentare.

Antonio Panzeri è inoltre sospettato di essere intervenuto per influenzare decisioni dell’Eurocamera non solo a favore del Qatar ma anche del Marocco, accusa che aggraverebbe non di poco la posizione dell’ex eurodeputato, sospeso dopo lo scandalo.

Secondo quanto affermato dagli esperti legali belgi, gli imputati rischiano fino a 15 anni di carcere per i crimini di cui sono accusati.

L’operazione di corruzione, secondo l’inchiesta, sarebbe servita tra le altre cose a difendere l’integrità della Coppa del Mondo, affinché venissero evidenziati i progressi del Paese del Golfo sui diritti umani e sulle condizioni di lavoro dei migranti.

Difatti, le accuse nei confronti del Qatar arrivano in un momento davvero importante: il paese è appena entrato nella sua ultima settimana dei Mondiali, evento che per il governo rappresenta solo un traguardo da celebrare ma che ancora una volta rischia di essere rovinato dalle critiche internazionali.

Per di più, l’Unione Europea, che stava considerando di permettere ai cittadini qatarioti di viaggiare nella zona Schengen senza visto, ha sospeso i suoi lavori con il Paese e rinviato la votazione sulla questione.

Lo scandalo, che si sta ripercuotendo a livello globale, potrebbe rappresentare un vero problema per il Paese del Golfo, che nonostante tutto ha negato le accuse dichiarando che: «qualsiasi associazione del governo del Qatar con le affermazioni riportate è priva di fondamento e gravemente disinformata», secondo quanto riportato dal Time.

Sara Grilli
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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