giovedì, 21 Novembre 2024
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Birmania: la giunta proroga lo stato di emergenza e rinvia il voto

L'esercito Birmano proroga lo stato di emergenza e impone la legge marziali nei 37 comuni a causa delle continue manifestazioni anti-golpe

La decisione da parte del governo militare di prorogare lo stato di emergenza di sei mesi rischia di ritardare le elezioni generali previste per agosto 2023. Secondo il governo il Paese ha bisogno della legge marziale perché le manifestazioni anti-golpe non permettono la stabilità per lo svolgimento di elezioni pacifiche.

La legge marziale deve garantire la sicurezza, la pace e la tranquillità nella Birmania. I 37 comuni interessati dall’imposizione della legge marziale si trovano in otto stati e regioni: Sagaing, Chin, Magway, Bago, Mon, Karen, Taninthayi e Kayah.

Le nuove misure conferiscono un ampio potere giudiziario ai tribunali militari che giudicheranno casi di alto tradimento al regime e casi di violazione del divieto di diffusione di notizie false, così il regime riuscirà a proteggersi degli avversari.

La comunità internazionale ha condannato la decisione del governo militare.

Il ministero degli Esteri tedesco ha descritto l’estensione della legge marziale e dello stato di emergenza come «passi illegittimi» e ha chiesto la fine della violenza dei militari e delle violazioni dei diritti umani, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Le Nazioni Unite invece hanno commentato la decisione come un ulteriore attacco alla democrazia in Birmania.

Il golpe del 2021 in Birmania sconvolge gli assetti politici mettendo a dura prova l’ordine istituzionale.

Alle elezioni del novembre del 2020 i risultati riconfermano la maggioranza alla Lega Nazionale per la Democrazia (Lnd) di Aung San Suu Kyi, mentre l’Unione per la Solidarietà e lo Sviluppo (Usdp) raggiunge il minimo storico.

L’unione per la solidarietà è un partito fondato nel 2010 e costituisce il rappresentante politico della giunta militare birmana.

Il colpo di stato in Myanmar (Birmania) viene messo in atto dalle forze armate birmane rappresentate dal Usdp, che rovesciano il governo della leader democratica Aung San Suu Kyi, eletta per la prima volta nel 2016.

L’esercito del Mayanmar subito dopo il golpe dichiara lo stato di emergenza nominando come leader del Paese il comandante in capo delle forze armate, Min Aung Hlaing.

Dopo il golpe, le continue manifestazioni pacifiche che si svolgono nelle piazze contro il nuovo regime in Myanmar vengono represse in maniera sanguinosa dalle forze militari, causando centinaia di morti.

Un osservatorio indipendente che tiene traccia degli omicidi e degli arresti ha registrato che almeno 2.948 civili sono stati uccisi da quando i militari hanno rovesciato la leader eletta Aung San Suu Kyi, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Giulia De Franco
Studentessa Investigazione, Criminalità e sicurezza Internazionale
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