Un’inchiesta avviata nel 2017 per volere dell’allora Primo Ministro britannico Theresa May ha finalmente prodotto i suoi frutti, rivelando il dramma di un elevatissimo numero di famiglie che ancora attende giustizia. Nonostante i fatti risalgano al periodo degli anni ‘70 e ‘80, come riporta il Guardian, i parenti delle vittime non sono mai stati supportati dallo Stato nella loro ricerca di verità e giustizia.
In quello che viene definito “Lo scandalo del sangue infetto”, si stima che circa 30.000 persone abbiano contratto l’AIDS e/o l’epatite C durante un trial clinico nel quale sono state inserite a loro insaputa e a insaputa dei propri cari. Si tratta di bambini affetti da emofilia e altri disturbi della coagulazione del sangue, protagonisti loro malgrado di esperimenti portati avanti da medici ben consapevoli di utilizzare emoderivati infetti, che avrebbero potuto causare malattie quali il cancro al fegato.
La portata di questi esperimenti non era chiara finché la BBC non ha avuto accesso a documenti rivelatori di un famelico desiderio da parte di alcuni medici di raggiungere gli obiettivi della loro ricerca, che surclassava i bisogni dei pazienti. Durante il 1970 e il 1980, in Gran Bretagna c’è stata una carenza di emoderivati, che ha richiesto l’importazione di questi ultimi dagli Stati Uniti. Tuttavia, il plasma spesso veniva prelevato da donatori ad alto rischio, quali prigionieri e tossicodipendenti. Per questo motivo, le conseguenze si sono tradotte in cirrosi, epatite C e AIDS per i bambini che ricevevano le trasfusioni.
L’inchiesta sopracitata è stata condotta da Sir Brian Langstaff, e si prevede la pubblicazione di un rapporto finale il prossimo mese, come riportato dal Guardian. Tuttavia, nel mese di aprile 2023 era già stato pubblicato un rapporto che stabiliva in che modo si sarebbe dovuto pianificare un compenso economico per i parenti delle vittime, compenso che ancora non è stato devoluto, eccetto per le £100.000 versate nell’ottobre del 2022 solo ai sopravvissuti e ai partner delle vittime. Tutti gli altri, genitori che hanno perso i loro figli o bambini che hanno perso i loro genitori, vittime del trial in gioventù, non hanno ricevuto alcun compenso, mentre attendono ancora giustizia.