Non rallenta l’inflazione negli Stati Uniti, che anzi si mostra più alta delle aspettative delle autorità finanziarie del Paese. La battaglia al carovita non sembra volgere al termine per i consumatori americani. La Federal Reserve registra un aumento dei prezzi pari al 3,5% per il mese di marzo, in contrasto con il 3,2% di febbraio. Di fronte a questi valori, non è difficile immaginare un mantenimento degli attuali tassi d’interesse del 5,5%, almeno per il momento e solo più avanti nel tempo eventuali tagli.
Infatti, nonostante la sorpresa dei dati di marzo, la Federal Reserve intende continuare col piano iniziale di tagliare i tassi almeno tre volte prima di dicembre, stando a TradingEconomics. Tuttavia, vengono segnalati alcuni dati positivi, come una crescita del PIL al 2,1% rispetto alle proiezioni di dicembre che lo davano all’1,4%. Anche i dati sulla disoccupazione consentono un moderato ottimismo, presentando un calo che tocca il 4% contro il 4,1% pronosticato.
Tra i beni che hanno visto un aumento di prezzo maggiore vi sono la benzina e gli affitti. Il loro aumento è responsabile per più di metà sul totale dell’inflazione registrata. Per quanto riguarda i servizi, gli aumenti più importanti si registrano nel settore della sanità –con un aumento dello 0,6%- e nel settore assicurativo, con un balzo del 2,6%. Il comportamento dei consumatori, tuttavia, registra un aumento dei consumi dello 0,1% superiore alle stime. I salari invece aumentano dello 0,5% rispetto alla crescita dello 0,3% del mese di febbraio.
Nella giornata del 24 aprile, come riporta la CNN, il presidente Joe Biden ha riconosciuto la necessità di «fare di più» per mantenere i prezzi sotto controllo. «Il report di oggi dimostra come l’inflazione sia scesa del 60% dal suo picco, ma dobbiamo fare di più per abbassare il costo della vita per i lavoratori. I prezzi sono ancora troppo alti per gli affitti e la spesa, anche se i prezzi di prodotti essenziali come il latte o le uova sono più bassi di un anno fa» ha aggiunto.
Rimane dunque una priorità per la Casa Bianca e la Federal Reserve tenere sotto controllo l’inflazione e riportarla al 2%. Questo rappresenta un obbiettivo che la banca centrale si prefigge di conseguire da diversi anni.