A molti dipendenti sarà capitato di lavorare per un capo ostinato che non smetteva di contattarli telefonicamente, una volta lasciato il luogo di lavoro o essersi disconnessi dal proprio computer. In Portogallo, questo comportamento ora è illegale.
Il 5 novembre, il Parlamento portoghese ha approvato una legge che vieta ai datori di lavoro di contattare i lavoratori al di fuori del loro orario tramite telefonate, SMS o e-mail. Le nuove norme prevedono che il datore di lavoro rispetti la privacy del lavoratore – compresi i periodi di riposo e il tempo familiare – ed è responsabile di fornire ai dipendenti gli strumenti adeguati per svolgere il proprio lavoro a distanza e rimborsare eventuali spese aggiuntive, incluso qualsiasi aumento delle bollette di elettricità e gas. In aggiunta, è vietato monitorare i lavoratori impegnati nel lavoro da remoto e sono stati incentivati degli incontri periodici faccia a faccia ogni due mesi per scongiurare l’isolamento. Qualsiasi violazione costituisce un reato grave che comporta una sanzione. Le nuove condizioni lavorative, tuttavia, non si applicheranno ad aziende con meno di dieci dipendenti.
La capitale del Portogallo, Lisbona, ha lavorato duramente per attirare i nomadi digitali, ovvero chi, lavorando completamente da remoto, decide di vivere sfruttando lo smart-working per trasferirsi temporaneamente o viaggiando fuori dal proprio Paese. La pratica è diventata più comune durante la pandemia e la società di ricerca Gartner stima che i lavoratori a distanza rappresenteranno il 32% della forza lavoro globale entro la fine del 2021, rispetto al 17% del 2019. «La pandemia ha accelerato la necessità di regolamentazione», ha affermato Ana Mendes Godinho, Ministro portoghese del Lavoro e della Sicurezza Sociale. «Il telelavoro può rappresentare un punto di svolta – ha aggiunto – se traiamo beneficio dai vantaggi e riduciamo gli svantaggi. Consideriamo il Portogallo uno dei posti migliori al mondo, in cui sia nomadi digitali che lavoratori da remoto possono scegliere di vivere, e vogliamo attirarli nel nostro Paese.» Pertanto, le nuove norme non mirano solo al benessere dei lavoratori locali, ma anche a rivoluzionare il modo di vivere in ufficio, dicendo addio all’interminabile tempo speso nel tragitto casa-lavoro, disegnando nuovi scenari, nuove abitudini e migliorando lo stile e la qualità di vita di chi ama viaggiare.