lunedì, 29 Aprile 2024
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Portogallo: sparatoria a Setúbal

Nel quartiere di Bela Vista, una disputa tra vicini sfocia in una sparatoria che causa quattro vittime

La scorsa domenica, quattro persone tra i 50 e i 60 anni sono state uccise a Setúbal, una città a 50 chilometri a sud di Lisbona, a causa di una sparatoria avvenuta nel quartiere di Bela Vista. Una delle vittime è l’autore del delitto, il quale si è tolto la vita prima dell’arrivo della Policía de Seguridad Pública (PSP). «Tutto indica che si tratta di una situazione isolata, con un problema irrisolto tra le due parti, e che non ha nulla a che fare con i problemi del quartiere», ha dichiarato alla stampa il commissario di polizia Andreia Gonçalves.

Il quartiere Bela Vista è una zona con alti livelli di povertà, disoccupazione e scarsa sicurezza pubblica, in cui gli abitanti vivono principalmente di agricoltura e allevamento. Qui, la maggior parte delle persone è proprietaria di baracche e svolge attività agricole illegali. La polizia giudiziaria, che si è occupata delle indagini, non ha ancora fornito spiegazioni ufficiali per chiarire i motivi dell’incidente, ma alcuni media portoghesi suggeriscono che le cause siano dovute a disaccordi legati all’allevamento di piccioni.

Secondo il quotidiano portoghese Público l’origine della disputa risiederebbe in una controversia di lunga data tra vicini, che riguarda sia l’allevamento di piccioni viaggiatori sia discussioni legate al denaro e alla distribuzione di terreni incolti nei pressi dell’area urbanizzata nota come Bairro Azul. I litigi sarebbero iniziati a causa dei rimproveri delle vittime all’aggressore dopo che i cani di quest’ultimo avevano mangiato alcuni dei loro piccioni. Questo sarebbe stato l’evento scatenante che ha portato l’individuo ad aprire il fuoco con un fucile da caccia. L’arma è stata trovata vicino ai corpi delle vittime.

Secondo il quotidiano El País, questo caso arriva un mese dopo un altro avvenimento verificatosi sempre a Lisbona, presso il centro comunitario Aga Khan. Abdul Bashir, un rifugiato di 29 anni, ha ucciso due donne dell’istituzione comunitaria con un coltello. L’indagine della polizia ha da subito escluso qualsiasi legame con il terrorismo e ha sottolineato i problemi psicologici dell’aggressore derivanti dall’allontanamento dal suo paese d’origine e dalla perdita della moglie, morta in un campo profughi in Grecia.

Alessia Iermano
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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