sabato, 20 Aprile 2024
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Green Pass: il confine sottile tra convivenza sociale e costrizione

Il Green Pass tra scontri e contraddizioni in Italia

Recenti ondate di protesta contro l’obbligo di certificazione verde, l’Italia divisa.

Dopo il recente anno, condizionato dalla pandemia Covid19, un susseguirsi di eventi ci ha portato a ciò che sta accadendo ora, tra restrizioni, provvedimenti, decreti e sospiri di sollievo. Si è trattato indubbiamente di un momento particolare, dal quale il nostro paese sta cercando di riprendersi, ed adattarsi, come tutti.

Le difficoltà non sono mancate, ed ora la realtà che stiamo vivendo ci porta a “scontrarci” molto spesso con una parola oramai conosciuta ed anche temuta da molti: Green Pass.

Al centro del dibattito, in questo mese di Novembre, questo documento, obbligatorio per l’accesso a luoghi chiusi e condizione strettamente indispensabile per lavorare in questo 2021, è stato visto come protagonista di moltissime proteste. Sabato 6 novembre ad esempio, nella città di Trieste, si sono radunate in piazza Libertà, circa ottomila persone, per manifestare contro l’obbligatorietà oramai annunciata della certificazione verde. Allo stesso tempo un corteo ha tenuto luogo anche a Milano, per il sedicesimo sabato consecutivo.

Definita come una delle più dure misure Anti-Covid, molti si domandano se sia lecito, se non sia eccessivo, e se veramente sia necessario. Il governo guidato da Mario Draghi sta adoperando le sue azioni con l’obiettivo di evitare un nuovo innalzamento dei contagi, ma ciò che è successo a Trieste, ad esempio, ci mostra senza dubbio alcuno, come la presenza di una minoranza (non vaccinata) spinta da dubbi riguardanti libertà, diritto nel poter lavorare, come anche da alcune teorie sulla cospirazione, può comunque minacciare la salute pubblica.

Dalle recenti proteste. fonte by wikimedia commons

Questo ci porta a riflettere, su quale sia il confine che il nostro paese al momento sta cercando di comprendere, e superare. Alcuni riconoscono il Green Pass come un’imposizione e talvolta impedimento per svolgere il proprio lavoro, ma è davvero solo questo documento il problema? Le argomentazioni di base partono da un’assenza di sicurezza a livello lavorativo, sicuramente radicate più in profondità. E la protesta, perde il suo valore se paragonata ai suoi antecedenti.

E in ultimo, la libertà, in quanto tale, non è da sempre stato obiettivo di tutte le popolazioni? Dopotutto siamo esseri umani, con sogni ed aspirazioni. Il cambiamento è sicuramente alle porte, e forse questi avvenimenti sono solamente un punto di non ritorno.

Sara Zucconelli
Studentessa della Facoltà di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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