venerdì, 26 Aprile 2024
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Spagna rifiuta di considerare energia nucleare e gas naturale “energie verdi”

Da Bruxelles arriva la proposta di considerare l’energia nucleare e il gas naturale come tecnologie verdi, ma la Spagna non ci sta: «non sono prive né di rischi, né di danni ambientali»

Il Governo spagnolo ha rifiutato la proposta della Commissione Europea di considerare come tecnologie verdi l’energia nucleare e gli impianti a ciclo combinato, alimentati a gas naturale.

Il Ministero della Transizione ecologica e la Sfida demografica (MITECO) ha infatti sottoscritto in un comunicato del dipartimento diretto da Teresa Ribera Rodríguez che a prescindere dalla possibilità di poter continuare a fare investimenti in essi, il gas naturale e l’energia nucleare non possono essere considerate né tecnologie verdi, né tecnologie sostenibili in conformità al regolamento di tassonomia. «Non ha senso e lancia segnali sbagliati per la transizione energetica dell’UE nel suo insieme», ha affermato la vicepresidentessa nella dichiarazione.

Il progetto giuridico che da Bruxelles è appena stato proposto alle capitali, mira a considerare come “verdi” le centrali nucleari già in funzione e quelle che saranno costruite entro il 2045. Lo stesso varrà per gli impianti di produzione di elettricità a gas, che verranno riconosciuti come verdi fino al 2030. Tuttavia, la Spagna sostiene che entrambe queste tecnologie di generazione elettrica debbano restare in una categoria «intermedia, per il loro ruolo nella transizione, da non considerare però verdi, categoria della quale fanno parte altre energie utili per la decarbonizzazione e che non comportano rischi o danni ambientali».

«è un messaggio sbagliato per i mercati finanziari»

L’energia atomica, infatti, anche se non emette gas che provocano l’effetto serra, produce comunque rifiuti di difficile gestione ambientali. Le centrali a ciclo combinato, dal canto loro, emettono molto meno diossido di carbonio (CO2) delle centrali a carbone, ma sono allo stesso tempo alimentate da un combustibile fossile.

«L’inclusione entrambe [le tecnologie] nella tassonomia verde è un messaggio sbagliato per i mercati finanziari e non fornisce la chiarezza necessaria per concentrare i flussi di capitali sull’economia decarbonizzata, resiliente e sostenibile prevista nel Patto Verde Europeo», si legge nel comunicato.

A livello europeo, grande sostenitrice della conversione dell’energia nucleare in tecnologia verde è la Francia, un paese nel quale le centrali atomiche costituiscono due terzi dell’elettricità utilizzata. A difendere tale cambiamento a favore del gas naturale c’è invece la Germania, che lo sta utilizzando per sostituire le antiche centrali di carbone.

Ad ogni modo, qui si va oltre la lotta tra paesi: il dibattito si è acceso anche all’interno della stessa Commissione Europea, tanto che la presidentessa Ursula von der Leyen si è vista costretta ad assumersi la responsabilità di tutelare il progetto di tassonomia energetica.

Valeria Coppola
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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