Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari Martin Griffiths ha dichiarato che la distruzione che ha colpito la Siria dal 2011 è stata “senza precedenti nella storia contemporanea”, invitando la comunità internazionale a finanziare programmi di soccorso e garantire l’accesso umanitario alle persone bisognose in tutta la Siria.
Nel suo discorso durante la sessione regolare del Consiglio di sicurezza sugli ultimi sviluppi politici e umanitari della crisi siriana, Griffiths ha inoltre dichiarato: “Più di 350.000 persone sono state uccise dal 2011, quasi 14 milioni sono state sfollate dalle loro case e 14,6 milioni le persone che ora hanno bisogno di assistenza umanitaria, mentre la crisi economica continua, spingendo i bisogni umanitari a nuovi livelli”.
Il funzionario delle Nazioni Unite si è mostrato preoccupato per il deterioramento della situazione nel campo di Al-Hol (Siria Orientale) e ha invitato i paesi a restituire i loro cittadini che si trovano nei campi nel nord-est della Siria.
Più di 70.000 persone, il 90% delle quali sono donne e bambini, vivono nel campo di al-Hol, che in realtà potrebbe ospitare solo 10.000 persone, secondo le stime delle stesse Nazioni Unite.
In seguito alla guerra russa-ucraina, Griffiths ha espresso anche preoccupazione sulle ripercussioni che avrà sulla Siria, poiché ha causato l’aumento dei prezzi di cibo ed energia a livello globale.
Infine, Griffiths ha chiesto di mantenere il consenso sul rinnovo della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul meccanismo di consegna degli aiuti transfrontalieri, il cui mandato scadrà il prossimo luglio.