Taiwan, l’economia, la Corea del Nord e la guerra in Ucraina: Joe Biden e Xi Jinping hanno parlato per tre ore lunedì scorso in un incontro descritto dalla Casa Bianca come “sincero” e volto a risolvere le numerose controversie tra le due potenze.
Secondo quanto riporta Le Monde, i due capi di Stato si sono incontrati per la prima volta faccia a faccia da quando Biden è entrato in carica, in vista del vertice del G20 che si terrà martedì 15 e mercoledì 16 novembre sull’isola indonesiana di Bali. Negli ultimi tre anni, la rivalità tra Pechino e Washington si è intensificata con l’aumento del potere e dell’assertività della Cina, che ha messo in discussione la leadership degli Stati Uniti e il panorama geopolitico dalla fine della Seconda guerra mondiale.
«I presidenti Joe Biden e Xi Jinping hanno ribadito il loro accordo sul fatto che una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non può mai essere vinta, sottolineando la loro opposizione all’uso o alla minaccia di usare armi nucleari in Ucraina», ha dichiarato la presidenza statunitense in un comunicato. Il presidente cinese si è detto “profondamente preoccupato” per il conflitto. «La Cina è sempre stata dalla parte della pace e continuerà a incoraggiare i colloqui di pace: sosteniamo e attendiamo con ansia la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina», ha dichiarato il leader cinese.
Sul fronte bilaterale, il Presidente degli Stati Uniti ha espresso “preoccupazione” per i diritti umani nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong, avvertendo che gli Stati Uniti continueranno a “competere vigorosamente” con la Cina, pur affermando che «i canali di comunicazione devono essere mantenuti aperti». Joe Biden ha anche esortato la sua controparte a incoraggiare la Corea del Nord a essere “responsabile”.
«La questione di Taiwan è il cuore degli interessi fondamentali della Cina, il fondamento politico delle relazioni sino-americane e una linea rossa da non oltrepassare nelle relazioni sino-americane», ha dichiarato Xi, secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri, aggiungendo che «la risoluzione della questione di Taiwan è affare dei cinesi».
«Nelle circostanze attuali, la Cina e gli Stati Uniti condividono più interessi comuni», ha sottolineato Xi, assicurando però che «Pechino non sta cercando di sfidare gli Stati Uniti o di cambiare l’ordine internazionale esistente».
Per quanto riguarda invece la guerra in Ucraina, pur non essendo ufficialmente all’ordine del giorno, si sostiene che il suo impatto sui mercati alimentari ed energetici faranno da sfondo a tutti i colloqui.
Come minimo, Joe Biden e i suoi alleati vogliono inviare a Vladimir Putin un messaggio chiaro: un conflitto nucleare è inaccettabile. Qualsiasi testo comune sarà probabilmente bloccato dall’opposizione russa e dal rifiuto di Pechino di discostarsi dalla posizione russa o di concedere terreno a Washington.
Si prevede che la Russia sia sottoposta a pressioni per estendere un accordo che consenta l’esportazione di grano e fertilizzanti attraverso i porti del Mar Nero, a lungo bloccati dalla guerra in Ucraina, che scade il prossimo 19 novembre.