Come riportato dal sito russo Gazeta.ru, Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskij ha dichiarato che le autorità del Paese hanno proposto di approvare una legge che vieti le attività delle «organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa”. Ha dichiarato che la decisione è stata presa durante una riunione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale, che ha preso in considerazione “numerosi fatti di legami tra alcuni circoli religiosi in Ucraina e lo Stato aggressore».
Nella sua dichiarazione, Zelenskij non ha specificato a quali “circoli religiosi” si riferisse, ma ha menzionato separatamente l’ordine di effettuare un esame peritale dello statuto della Chiesa ortodossa ucraina (Ukrayinska Pravoslavna Tserkva) per vedere se ha un legame ecclesiastico-canonico con il patriarcato di Mosca.
Secondo un reportage della BBC Russian News, nelle ultime settimane il Servizio di sicurezza dell’Ucraina ha condotto numerose perquisizioni nelle strutture utilizzate dalla chiesa, a maggio questa chiesa ha tenuto un concilio, in seguito al quale ha dichiarato l’indipendenza dal Patriarcato di Mosca. Allo stesso tempo, sono ancora in corso discussioni per stabilire se l’UOC sia diventata veramente indipendente da Mosca. Molti vescovi e sacerdoti non sostengono la separazione dell’UOC da Mosca.
La promessa del presidente ucraino è quella di perseverare la piena indipendenza spirituale del paese, impedendo alla Russia di costruire il proprio impero d’influenza nell’anima del popolo ucraino. Una serie di perquisizioni e ispezioni nelle diocesi del territorio è iniziata nell’ottobre di quest’anno. I comunicati stampa dell’Servizio di sicurezza dell’Ucraina in questa occasione affermavano invariabilmente che lo scopo di queste misure era di verificare se i locali delle diocesi non venissero utilizzati come cellule russe, con la possibilità che lì potessero nascondersi cittadini dello Stato aggressore e munizioni.
Come riportato sul sito del Servizio di Sicurezza Ucraino, alla fine di ottobre il capo ad interim del Servizio di sicurezza ucraino Vasyl Malyuk ha annunciato che dall’inizio della guerra sono stati aperti 23 casi penali contro membri dell’UOC e 33 membri del clero ucraino sono sospettati. Tra le decisioni prese durante la riunione odierna del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa c’è la seguente: «fornire la verifica della base legale e del rispetto delle condizioni di utilizzo da parte delle organizzazioni religiose della proprietà, che si trova sul territorio della Riserva nazionale storica e culturale di Kyiv-Pechersk».